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giovedรฌ Marzo 6 2025

โ€œQuello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luceโ€

ยซNon abbiate dunque pauraยป
ยซNolฤซte ergo timฤ“reยป 

XII Settimana del Tempo Ordinario โ€“ Anno A โ€“ Mt 10,26-33

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi apostoli: ยซNon abbiate paura degli uomini, poichรฉ nulla vi รจ di nascosto che non sarร  svelato nรฉ di segreto che non sarร  conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate allโ€™orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere lโ€™anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geรจnna e lโ€™anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrร  a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete piรน di molti passeri! Perciรฒ chiunque mi riconoscerร  davanti agli uomini, anchโ€™io lo riconoscerรฒ davanti al Padre mio che รจ nei cieli; chi invece mi rinnegherร  davanti agli uomini, anchโ€™io lo rinnegherรฒ davanti al Padre mio che รจ nei cieliยป.

Il commento di Massimiliano Zupi

ยซNon abbiate pauraยป, grida tre volte oggi Gesรน: allโ€™inizio, al centro e alla fine della pericope. Questo imperativo ricorre 365 volte nella Bibbia: Dio non si stanca di ripetercelo, una volta al giorno. In effetti, รจ la prima parola pronunciata da Adamo: ยซHo udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perchรฉ sono nudo, e mi sono nascostoยป (Gn 3,11). La paura รจ suscitata dalla propria nuditร : dal non sentirsi graditi, riconosciuti dagli altri; al contrario, dal percepirsi giudicati e condannati, rifiutati e rinnegati. La paura รจ tuttโ€™uno con il sentimento di solitudine radicale che attanaglia ogni uomo: ยซNon รจ bene che lโ€™uomo sia soloยป (Gn 2,18). La solitudine infine รจ essenzialmente unโ€™anticipazione della morte: nella morte infatti siamo radicalmente da soli, si muore da soli; nessuno piรน ci riconoscerร , semplicemente perchรฉ non saremo piรน.

Ecco allora la buona novella, che giustifica quel ยซnon abbiate pauraยป: alla fine non cโ€™รจ il nulla, ma la presenza di un Padre che si prende cura di noi; non la solitudine, ma la consolazione di un Dio-con-noi-per-sempre. Un lieto annuncio simile, tuttavia, รจ solo una voce accanto a tante altre, di segno opposto: voci che ci suggeriscono che altri sono i modi per vincere la solitudine e la paura, ovvero lโ€™apparire, lโ€™avere ed il potere. Da una parte, una parola sussurrata allโ€™orecchio, nellโ€™intimitร  del cuore. Dallโ€™altra, un proclama gridato nelle piazze ed illuminato dai riflettori. Ma il primo รจ come un seme di senape (Mt 13,31-32): piccolo e non appariscente, ha bisogno del nascondimento sotto terra e di una lunga gestazione per mettere radici e spuntare; di piรน, ha bisogno di morire per trasformarsi in pianta (Gv 12,24); ma poi diventa lโ€™albero piรน grande di tutti, che nulla potrร  far cadere e che dร  frutti dodici mesi lโ€™anno (Ez 47,12; Ap 22,2). Il secondo invece รจ una piantina giร  cresciuta, in un vasetto: graziosa alla vista, bella nellโ€™aspetto, con i fiori; ma poi le sue radici non hanno spazio per crescere: il sole la secca, il vento lโ€™abbatte, inesorabile lo scorrere del tempo la uccide. Occorre la sapienza del contadino per discernere tra ciรฒ che esige pazienza, ma porta con sรฉ una promessa di feconditร  e di vita (Gc 5,7), e ciรฒ che ha apparenza immediata di bellezza, ma certezza di morte.

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