La tecnologia “made in Italy” ancora una volta si appresta ad andare nello spazio e, questa, volta arriverà dove ancor nessun uomo ha messo piede: su Marte. Infatti, una trivella tutta italiana sarà montata sul rover della missione ExoMars dell'Esa, che decollerà a luglio 2020 per arrivare a destinazione sei mesi dopo.
La trivella
Con una potenza di 80 watt (un quinto rispetto ai trapani di utilizzo casalingo), la trivella italiana avrà il compito di perforare il suolo del pianeta rosso con una punta in diamante policristallino che genererà un foro di 25 millimetri di diametro. Raccoglierà campioni di sottosuolo per poi distribuirli al laboratorio analitico che li esaminerà nel dettaglio. Un modello in scala 1:1 dello strumento è in esposizione all'interno della mostra milanese “Marte. Incontri ravvicinati con il Pianeta Rosso“, aperta dal 9 febbraio al 3 giugno 2018.
Quattro mesi di test
Quello che è stato definito un “gioiello della teconologia made in Italy” ha dovuto superare 4 mesi di test in un ambiente simile a quello marziano. La trivella, realizzatanello stabilimento di Nerviano (Mi) da Leonardo, ha così superato a pieni voti i test di qualifica spaziale. Gli esperimenti sono stati condotti nei laboratori del Cisas – Centro di Ateneo di Studi e Attività Spaziali “Giuseppe Colombo” – all'Università di Padova.