Phobos (paura) e Deimos (terrore) – i due satelliti marziani al centro da anni di un dibattito riguardante la loro origine – sarebbero nati in seguito a un catastrofico evento distruttivo.
Impatto
Uno studio del Southwest Research Institute – pubblicato oggi su Science Advances e ripreso da Inaf – suggerisce che si siano formati in seguito all'impatto di un oggetto delle dimensioni di un pianeta nano su Marte, quando questi era ancora una sfera di roccia fusa.
Simulazioni idrodinamiche
I ricercatori, guidati da Robin Canup dello Swri Space Science and Engineering Division, hanno usato simulazioni idrodinamiche a grande scala per riprodurre l’impatto di un corpo massiccio con il Pianeta Rosso. Secondo il modello, un oggetto dalle dimensione di Vesta o Cerere sarebbe entrato in collisione con Marte durante il periodo della sua formazione generando un disco di detriti attorno al proto pianeta, la cui parte più esterna “si sarebbe poi accumulata fino a formare Phobos e Deimos, mentre la parte più interna si sarebbe accumulata in lune più grandi per poi eventualmente spiraleggiare verso la superficie fino a essere assimilate da Marte” ha spiegato il secondo autore del paper Julien Salmon, ricercatore dell’Swri.
“Il modello predice anche che le due lune derivano principalmente da materiale originatosi da Marte, così che la maggior parte della loro composizione dovrebbe essere simile a quella di Marte per la maggior parte degli elementi. Comunque, il riscaldamento del materiale espulso dall’impatto e la bassa velocità di fuga da Marte suggeriscono che il vapore d’acqua sarebbe andato perduto, implicando che le lune, se formate dall’impatto, dovrebbero essere secche“, ha concluso Canup.