Usando lo spettrometro a bordo della sonda MRO (Mars Reconnaisance Orbiter), i ricercatori della Nasa hanno individuato tracce di minerali idratati, che confermerebbero la presenza di acqua nelle misteriose conche che si vedono lungo tutto il pianeta rosso. Queste “strisce scure” sembrano gonfiarsi e ritirarsi con il tempo, in maniera molto simile alle nostre maree, scorrendo lungo le colline di Marte nei mesi estivi (quando la temperatura è sopra i -23°C) per poi sparire durante l’inverno.
“La nostra missione su Marte è sempre stata quella di “seguire l’acqua”, nella ricerca della vita nell’universo. Ora abbiamo prove convincenti che convalidano quello che sospettiamo da tempo – ha detto John Grunsfeld, astronauta e amministratore Nasa –. “È uno sviluppo notevole che conferma la presenza di risorse idriche, anche se salate, sulla superficie del pianeta rosso”.
Questi flussi discendenti, conosciuti come RSL (Recurring Slope Lineae), sono stato spesso associati a sostanze liquide, la nuova scoperta di “minerali idratati” in queste conche potrebbe svelarne il fenomeno definitivamente. Proprio come per il sale gettato sulle strade qui sulla terra, i sali di marte contribuirebbero a ridurre la temperatura di fusione del ghiaccio.
“Abbiamo riscontrato la presenza di sali idratati solo nelle conche più larghe, il che suggerisce che le colate scure o il processo che le forma siano la fonte di questa idratazione – ha spiegato Lujendra Ojha del Georgia Institute of Technology, autore principale della scoperta –. In ogni caso la presenza dei sali indica che l’acqua svolge un ruolo chiave nella formazione di questi fenomeni”.
Ci sono volute diverse navicelle e più di 50 anni per risolvere questo mistero, ora sappiamo che c’è acqua allo stato liquido sulla superficie di questo freddo e inospitale pianeta, che più studiamo e più sembra in grado di sostenere forme di vita. Il sogno della colonizzazione rimane lontano ma la scoperta di risorse idriche potrebbe essere un passo in avanti decisivo verso questo traguardo.