Era la notte tra il 4 e il 5 ottobre 1957 quando Radio Mosca annunciò in inglese una notizia rivoluzionaria: l'Unione Sovietica aveva lanciato in orbita lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale della storia dell'uomo.
Lo Sputnik
Grazie alle sue antenne e alla presenza, al suo interno, di due radiotrasmettitori, Sputnik (che in russo significa “Compagno di viaggio” inteso come “satellite”) studiò la densità della ionosfera. Il suo viaggio durò 22 giorni: il 4 gennaio 1958 bruciò nell'impatto con l'atmosfera. Complessivamente, la piccola sfera metallica percorse circa 60 milioni di chilometri.
L'era spaziale
Era iniziata una nuova era per il genere umano: quella spaziale. Da quella famosa notte sono passati 60 anni: l'uomo è sbarcato sulla luna, fa ricerche sulla Stazione Spaziale e programma di andare a breve su Marte, ma tutto iniziò con quel primo piccolo oggetto metallico – una sfera di 58 cm di diametro – lanciato in orbita dall'ex Unione Sovietica, in piena guerra fredda con gli Usa. Il successo senza precedenti di quel lancio scatenò un'agguerrita corsa allo spazio fra russi e americani che portò alla collaborazione tra le Nazioni prima e ai grandi traguardi contemporanei poi.