Poco dopo le 10 di questa mattina, la Soyuz ha finalmente staccato i suoi “piedi” dalla base europea di Kourou, nella Guyana Francese. Il lancio, inizialmente, era previsto per la giornata di martedì 17 dicembre, ma si era reso necessario un rinvio a causa di problemi al software interno. Il razzo porta in orbita il satellite che inaugura la seconda generazione del programma duale per l'osservazione della Terra, Cosmo SkyMed, gestito dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). A bordo anche i satelliti dell'Agenzia Spaziale Europea, Cheops, che cercherà pianeti alieni ospitali per la vita, progetto al quale l'Italia ha contribuito con l'Università di Padova e Inaf, e Ops-Sat, che ospita il computer più potente mai andato in orbita progettato per sperimentare software.
Gli altri satelliti
A bordo della Soyuz, anche due costellazioni di mini-satelliti (Cube-Sat) del Centro per la ricerca francese Cnes: la prima, Eye-Sat, progettata da studenti per ricerche in astronomia; la seconda, Angels (Argos Neo on Generic economical and Light Satellite) è un dimostratore tecnologico per una nuova generazioni di satelliti che la Francia intende rilasciare in orbita a partire dal 2022.