Che cosa mantiene allo stato liquido il vasto oceano che si nasconde sotto la crosta gelata di Encelado? Secondo una ricerca euro-statunitense, pubblicata su Nature Astronomy, questo sarebbe possibile grazie all'energia liberata dalla frizione tra rocce causata dalle forze mareali. Una specie di “motore” delle maree che riesce a mantenere caldo, da miliardi di anni, l'oceano della più famosa luna di Saturno.
I geyser fotografati da Cassini
In un'immagine ripresa dalla sonda spaziale Cassini il 21 novembre 2009, sono visibili più di 30 singoli geyser che spruzzano fuori – per circa 14 mila chilometri – acqua ghiacciata, vapore acqueo e composti organici nei pressi del polo sud di Encelado. Grazie alla sonda Cassini, è stato possibile dimostrare che questo oceano si trova in profondità, sotto una crosta ghiacciata spessa circa 20 chilometri, che si assotiglia nei pressi del polo sud del satellite.
Ma come viene generata questa energia?
Il modello elaborato dal gruppo internazionale coordinato dall'università francese di Nantes – che si basa sui dati raccolti dalla missione nata dalla collaborazione fra Nasa, Esa e Asi – il calore sarebbe generato dall'attrito delle maree all'interno del nucleo roccioso non consolidato e permeabile di encelado. Questo attrito continuo dell'acqua sul nucleo libera energia, generando un fortissimo calore con temperature superiori ai 90 gradi centigradi. Il modello dell'università di Nantes suggerisce che proprio questo enorme calore ha mantenuto l'oceano liquido per un periodo lunghissimo, che va da decine di milioni di anni fino a miliardi di anni.