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EFFETTO MIGRANTI A VIENNA, LA DESTRA XENOFOBA AL 30%

I socialdemocratici dell’Spo hanno vinto le elezioni comunali a Vienna con il 39,5% dei voti, ma è l’estrema destra xenofoba del’Fpoe la vera trionfatrice nelle urne, avendo ottenuto il suo miglior risultato di sempre nella capitale austriaca con il 30,9%: è quanto emerge dai primi exit poll diffusi dai media austriaci. Per i socialdemocratici del sindaco Michael Haeupl, che governano ininterrottamente la citta’ di Vienna dal 1945, si tratterebbe di un arretramento del 4,9%, comunque molto inferiore rispetto alle previsioni catastrofistiche della vigilia. Il Partito della libertà austriaco, la formazione anti-europea di Heinz Christian Strache, guadagna il 5,1%, meno di quanto previsto dai sondaggi sull’onda dell’emergenza migranti, che ha invece premiato, come detto, gli estremisti del Fpoe. Solo a settembre sono transitati per l’Austria e per Vienna piu’ di 150.000 migranti provenienti dal Medio Oriente, una crisi che è stata cavalcata dall’estrema destra che chiedeva di chiudere le porte a questa marea umana.

Terza forza della capitale austriaca sono i Verdi, alleati dell’Spo, che ottengono l’11,5%,un punto in meno rispetto al 2010 e quindi dovrebbero formare un nuovo governo regionale con i socialdemocratici. Crollano i conservatori del Partito popolare (Ovp-cristiano-conservatore), passatri dal 14% al 9,3% mentre ottiene seggi il partito liberale Neos, che con il 6,2% supera per la prima volta la soglia di sbarramento del 5%.

Ma l’Austria non è l’unico Paese dove gli estremismi fanno breccia. Va registrato il recente successo del Partito del popolo in Danimarca; il partito neo-populista è riuscito a ottenere il 20 per cento. Anche in Svezia (Nuova democrazia), Finlandia e Norvegia (Partito del progresso), le destre nazionaliste sono cresciute in maniera costante negli ultimi anni.

Nell’Est europeo, forse anche come reazione ad anni di dittature comuniste, sono presenti formazioni ultranazionaliste: il Partito della Grande Romania, i liberaldemocratici russi di Zhirinovski, il Partito nazionalista slovacco e la destra croata (Hrvatska Stranka Prava), per citarne alcuni. In Ungheria è Fidesz a essere al centro delle cronache, per il pericoloso incrocio di una linea politica fortemente nazionalista e un flusso migratorio tra i più forti mai vissuti dal paese magiaro.

Infine ci sono quelli più noti al grande pubblico: l’Ukip di Nigel Farage nel Regno Unito, Alba Dorata in Grecia o il Front National di Marine Le Pen in Francia, che continuano la loro marcia.

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