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Dall’Aifa via libera ai vaccini aggiornati contro la variante Omicron 1

I nuovi booster - somministrabili dopo tre mesi dal ciclo primario o dall'eventuale dose booster già ricevuta - sono indirizzati prioritariamente a over60 e soggetti fragili

Dopo l’ok da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), arriva anche il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ai vaccini anti-Covid aggiornati contro la variante Omicron 1 del virus Covid. I nuovi booster – somministrabili dopo tre mesi dal ciclo primario o dall’eventuale dose booster già ricevuta – sono indirizzati prioritariamente a ultrasessantenni e soggetti fragili. Ma tutti, a partire dai 12 anni di età, potranno però decidere di ricevere il richiamo aggiornato.

In via prioritaria

La Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Aifa ha infatti ribadito che la popolazione a maggior rischio di sviluppare malattia grave, per la quale quindi la dose booster con i vaccini anti-Covid aggiornati è fortemente raccomandata in via prioritaria, è rappresentata dai soggetti che presentano fattori di rischio e dagli over 60. Tutti gli altri soggetti, afferma la Cts, “possono comunque vaccinarsi con la dose booster su consiglio del medico o come scelta individuale“.

La risposta anticorpale

La Cts, dopo l’Ema, ha dato dunque il via libera all’utilizzo dei vaccini bivalenti Comirnaty e Spikevax, con la motivazione che tali immunizzanti “hanno mostrato la capacità di indurre una risposta anticorpale maggiore di quella del vaccino monovalente originario sia nei confronti della variante Omicron BA.1 che delle varianti BA.4 e BA.5“. Sul piano della sicurezza, “i dati disponibili non mostrano differenze rispetto al vaccino monovalente originario”.

Speranza (Salute): “Il Covid rappresenta ancora un problema”

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha già annunciato l’arrivo delle prime forniture entro la prima decade di settembre. Questo perché, ha più volte ribadito, il Covid “non è scomparso e rappresenta ancora un problema”. La priorità resta dunque quella di mettere al sicuro con l’immunizzazione soprattutto le fasce più a rischio a partire da anziani e soggetti fragili, fra i quali la quarta dose booster non è decollata. Tanto che, secondo gli ultimi dati della fondazione Gimbe, proprio nella fascia di over60 e fragili al 31 agosto si contano ancora 15,2 milioni senza quarta dose, oltre a 892 mila soggetti non vaccinati. La scommessa è dunque quella di riuscire a recuperare terreno con la campagna vaccinale d’autunno, che vedrà appunto disponibili anche i vaccini booster adattati.

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