“La famiglia al centro” non mi stancherò mai di dirlo. La famiglia al centro della scuola, al centro delle istituzioni, al centro della politica, al centro della società, al centro di tutte le decisioni che si prendono e che riguardano proprio la famiglia e il suo componente con disabilità. La famiglia va ascoltata, va coinvolta nelle decisioni che riguardano il futuro del familiare con disabilità, perché come lo conosce la famiglia, non lo conosce nessuno. Non si possono far cadere dall’alto le decisioni sulla vita di una persona con disabilità. Se possibile anche la persona stessa va ascoltata, vanno presi in considerazione i suoi bisogni, i suoi desideri e i suoi sogni. La disabilità riguarda tutti noi, è un valore aggiunto per la società e non un peso. È una vera e propria risorsa.
Ho conosciuto un ragazzo con sindrome di Down che, dopo una formazione adeguata, ora è stato assunto a tempo indeterminato in un albergo a cinque stelle come cameriere. Questo è un meraviglioso esempio e quindi si può e si deve fare. Certo non tutti possono raggiungere questi traguardi. La società deve farsi carico anche di soggetti fragili che mai potranno vivere da soli e tantomeno lavorare. Assistenza, inserimento e inclusione sono parole che hanno un mondo dietro di sé ma che bisogna saper applicare a seconda delle capacità – anche piccole, piccolissime – delle persone con disabilità. Stringere rapporti con persone che hanno difficoltà fisiche o intellettive, arricchisce la qualità della vita di tutti e migliora le condizioni non solo della persona disabile, ma di tutti coloro che fanno parte della comunità.
Il mondo intorno a noi sta cambiando, c’è una maggiore attenzione verso le persone disabili, ma la strada è ancora lunga e piena di insidie. Sta a noi cittadini, con la nostra sensibilità, con il nostro coraggio, con la nostra positività, rendere questo cammino un po’ meno faticoso per famiglie con persone fragili. La società deve essere al fianco di queste famiglie per vincere le sfide che la vita pone di continuo. Tutto questo percorso deve iniziare dalla scuola: essere una persona accogliente, inclusiva, gentile (Be Kind) deve diventare un comportamento normale per i bambini, sin da piccoli. Solo così possiamo creare un futuro diverso per tutti. Come diceva quel libro: “Siamo fatti di-versi perché siamo poesia”.