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Usa, Il virus affonda il Pil Usa, incubo maxi-recessione

Negli Stati Uniti sono stati registrati altri 2.502 decessi in 24 ore a causa del coronavirus

Negli Stati Uniti sono stati registrati altri 2.502 decessi in 24 ore a causa del coronavirus. E’ quanto riporta l’ultimo bollettino della Johns Hopkins University. Si tratta di una nuova impennata del numero dei morti dopo che domenica e lunedì avevano segnato una frenata. Il bilancio totale dei morti nel Paese è salito ad almeno 60.853, mentre è di oltre un milione il numero delle persone contagiate.

Il virus affonda il Pil Usa, incubo maxi-recessione

Il coronavirus affonda l’economia americana mettendo fine al periodo di crescita più lungo della sua storia. Il Pil Usa nel primo trimestre è crollato del 4,8%,in quella che è la prima contrazione dal 2014 e la maggiore dalla Grande Recessione del 2008-2009. Il dato dei primi tre mesi dell’anno cattura solo parzialmente gli effetti del virus sull’economia: le chiusure negliStati Uniti sono scattate solo negli ultimi dieci giorni di marzo. Nonostante questo, l’effetto è stato devastante: i consumi motore dell’economia sono crollati del 7,6%, il calo maggiore dal 1980. I ristoranti, le vendite al dettaglio e i trasporti sono stati i settori più colpiti, insieme alla sanità. L’emergenza coronavirus ha infatti costretto gli ospedali a sospendere le operazioni chirurgiche più redditizie e costose per concentrate gli sforzi nella lotta all’epidemia. Secondo alcune stime, il calo delle spese sanitarie ha rappresentato il 40% del totale crollo dei consumi.

La Fed

E’ in questo quadro che la Fed lascia i tassi fermi in una forchetta fra lo 0 e lo 0,25% e assicura che resteranno a zero fino a quando l’economia non avrà dimostrato di poter superare il virus e di poter ripartire. Ribadendo che la Fed userà tutti gli strumenti a sua disposizione per aiutare l’economia e sostenere una ripresa forte, Jerome Powell mette in guardia sui rischi che il coronavirus comporta nel medio termine: i dati del secondo trimestre saranno “i peggiori che abbiamo mai visto”,con un calo del Pil “senza precedenti”, dice nel corso della sua prima conferenza stampa virtuale. Con questo in mente il presidente della Fed non esclude che l’economia abbia bisogno di ulteriori aiuti da parte della banca centrale e del Congresso. Proprio alla politica invia un messaggio chiaro: “questo non è il momento di preoccuparsi per le spese, non è il momento di preoccuparsi per il debito pubblico che non deve diventare un ostacolo alla nostra battaglia al coronavirus”.

Trump

Preoccupata dalla fotografia scattata dal Dipartimento delCommercio, la Casa Bianca ha cercato di smorzare gli allarmismi. “L’economia sperimenterà un forte scatto nella seconda metà dell’anno, dopo una significativa caduta” nel secondo trimestre, ha assicurato Larry Kudlow, consigliere economico di Donald Trump. Il nodo da sciogliere è proprio cosa accadrà dopo un secondo trimestre nero. Nelle ultime settimane la speranza di una ripresa a ‘V’ si è affievolita, con diversi analisti che hanno iniziato ad ipotizzare che ci vorranno anni e altri miliardi di dollari di aiuti per riparare i danni creati dal virus. Risorse che Donald Trump non intende far mancare, anche nell’ottica di favorire le sue chance di rielezione alla Casa Bianca. Già travolto dalla critiche per la gestione dell’emergenza virus, spiega Ansa, il presidente assiste e trema davanti al crollo di quell’economia su cui ha basato la sua campagna elettorale per la conquista di un secondo mandato. Un tonfo economico di fronte al quale il tycoon sta cercando di presentarsi come l’unico in grado di far ripetere all’America il miracolo economico degli ultimi tre anni, una volta superata l’emergenza.

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