Il voto per le presidenziali e le legislative in Uruguay si è chiuso con un “pari”. Andranno perciò al ballottaggio, fissato per il prossimo 30 novembre, il candidato del Grente amplio (la sinistra), Tabaré Vazquez col 46% dei voti e Luis Lacalle Pou, di centro destra, che ha guadagnato il 31%. Al 15% si attesta il Partito Colorado del 54enne Pedro Bordaberry mentre c’è molta incertezza sull’esito delle parlamentari. La sfida del ballottaggio non è affatto scontata perché Luis Lacalle Pou, appena 41 anni – vera sorpresa di queste elezioni – ha vinto brillantemente le primarie del partito nazionale (di centro destra) e al ballottaggio potrebbe raccogliere tutti i voti del suo tradizionale partito alleato, il Partito Colorado, con un ulteriore apporto del 15% dei voti.
Vazquez, 74 anni, già primo presidente dell’Uruguay, dovrebbe diventare il successore di José Mujica, l’atipico presidente che, in base al dettato costituzionale, pur amatissimo, non ha potuto candidarsi per il secondo mandato consecutivo. Mujica, ex Tupamaro – l’ex guerrigliero contro la dittatura militare anni ’70 – è stato eletto Presidente dell’Uruguay nel 2010. Nonostante la carica assunta, ha continuato a vivere in modo semplice guadagnandosi la simpatia del suo popolo sostenendo che a guidare la vita di ciascuno debba essere il principio della sobrietà “Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario – spiega – ma non accetto lo spreco”. Ieri, dopo essere stato a votare – insieme ad altri 2,6 milioni di elettori – ha dichiarato alla stampa che sarebbe andato a “piantare le zucche, tempo permettendo”.