Un'azione militare. Così è stata definita dal gip Guido Salvini la guerriglia andata in scena poco prima di Inter-Napoli, al termine della quale aveva trovato la morte l'ultrà di Varese Daniele Belardinelli, investito da un van dei tifosi napoletani. Secondo quanto scritto dal gip in un documento citato dall'Ansa, “i fatti non sono un normale scontro tra gruppi di tifosi durante una partita o subito dopo di essa nei pressi dello stadio. Essi costituiscono invece un'azione di stile militare, preordinata e avvenuta a distanza dallo Stadio Meazza tendendo un agguato ai tifosi della squadra opposta. In questo senso quanto avvenuto è espressione tra le più brutali di una sottocultura sportiva di banda”.
La dinamica
Riferendosi al momento in cui è avvenuto l'incidente fatale ai danni del 39enne varesino, “tutti gli arrestati, come essi stessi hanno ammesso, appaiono visibili in alcuni fotogrammi con bastoni o altri oggetti contundenti in mano, e quindi è certo che essi abbiano partecipato attivamente allo scontro. La stessa morte di Belardinelli, oltre al ferimento dei quattro tifosi napoletani, è una conseguenza della rissa, anche indipendentemente dalle particolari circostanze che possono averla cagionata e di conseguenza entra a far parte dell'aggravante di cui al secondo comma dell'art. 588 c.p.”. A ogni modo, prosegue il gip, nessuno “sembra aver assistito direttamente al momento in cui Belardinelli è stato travolto da una vettura forse un Suv o una monovolume che, sorpassando a sinistra alcuni furgoncini della colonna napoletana, ha investito il giovane più o meno al centro della platea stradale di via Novara”.
Convalidati gli arresti
Nel frattempo, sono stati convalidati i primi tre arresti: “E' altamente probabile che gli indagati, organicamente inseriti nell'ambiente 'Ultras' potrebbero concorrere alla dispersione di elementi probatori indispensabili per lo sviluppo delle indagini, e al condizionamento dell'acquisizione di ulteriori prove”. Inotlre, ha scritto ancora il gip Savlini, “vi è il concreto ed attuale pericolo, per le specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché per la personalità degli arrestati che gli stessi possano commettere altri delitti della stessa specie”.