Cade l’accusa di terrorismo per Mattia, Chiara, Claudio e Niccolò: i quattro No Tav erano in carcere dal 9 dicembre del 2013 per aver partecipato ad azioni contro il cantiere del’Alta Velocità in Val Susa. Oggi la Corte d’Assise di Torino, presieduta da Pietro Capello, ha però assolto i quattro attivisti dall’accusa di aver agito con finalità di terrorismo.
I manifestanti No Tav, in particolare, erano accusati di terrorismo per una specifica azione: quella che ha portato all’incendio di un compressore nella notte fra il 13 e il 14 maggio dell’anno scorso, provocando circa 180 mila euro di danni. La procura di Torino, nella requisitoria del 14 novembre, aveva chiesto una condanna a 9 anni e mezzo di carcere, per terrorismo: “Fu un atto di guerra contro lo Stato”, avevano ribadito nell’ultima arringa i due pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino.
Oggi la Corte d’Assise di Torino presieduta da Pietro Capello ha però assolto i quattro attivisti dall’accusa di aver agito con finalità di terrorismo. Mentre li ha condannati a tre anni e mezzo di carcere ciascuno per porto d’armi da guerra (le bottiglie incendiarie molotov), danneggiamento, incendio e violenza a pubblico ufficiale.
“È una vittoria su tutta la linea – ha commentato Claudio Novaro, legale dei quattro imputati – la sanzione mi sembra equilibrata rispetto a ciò che si è visto nel corso del processo. La circostanza che sia caduta l’accusa di terrorismo che nulla aveva a che fare con la storia del movimento No Tav ci sembra una straordinaria vittoria, la consacrazione di quello che abbiamo tentato di dire fin dalle prime battute del processo”.
Dopo la sentenza, azioni dimostrative e commenti dal movimento No Tav: fra blitz dimostrativi e post sul web, l’esultanza, dimostrata anche in aula, è unanime. Un gruppo di una ventina di No Tav incappucciati ha bloccato temporaneamente l’autostrada Torino-Frejus all’altezza della galleria di Giaglione, in direzione Francia: gli attivisti hanno acceso fumogeni e srotolato uno striscione.
Dopo una breve manifestazione estemporanea, hanno lasciato libera la sede stradale e la circolazione è ripresa regolarmente. Altri attivisti No Tav hanno invece occupato il treno regionale 2012 Milano-Torino, su cui stavano viaggiando, costringendo i passeggeri a scendere alla stazione di Novara per proseguire con un altro treno. Il convoglio è ora bloccato a Novara e sul posto sta operando la Polfer. I No Tav, una trentina, si rifiutano di lasciare il convoglio.