Sky News, ha reso noto che oggi il Regno Unito ha registrato oggi 17.540, 3.300 in più rispetto a ieri. Le vittime sono 77, mentre ieri sono state 70.
Più vittime rispetto alla polmonite e all’influenza
Nei primi otto mesi di quest’anno, il coronavirus ha provocato un numero di vittime superiore di tre volte rispetto a quelle provocate da polmonite e influenza messe insieme. L’Ufficio per le statistiche nazionali (Ons) lo ha certificato, rendendo noto che ci sono stati 48.168 decessi dovuti al Covid, 13.619 a causa della polmonite e 394 decessi a causa dell’influenza in Inghilterra e Galles tra gennaio e agosto.
Sarah Caul, responsabile dell’analisi della mortalità presso l’Ons, ha spiegato: “Dal 1959, che è quando sono iniziate le registrazioni mensili dei decessi, il numero di quelli dovuti a influenza e polmonite nei primi otto mesi di ogni anno sono stati inferiori al numero di decessi per Covid registrati finora nel 2020”.
Il tasso di mortalità per Covid risulta anche “significativamente più alto” dei tassi di influenza e polmonite sia per quest’anno che per la media quinquennale.
Le restrizioni
In varie zone dell’Inghilterra, la prossima settimana verranno incrementate le restrizioni contro la diffusione del Covid-19. Si ipotizza la chiusura di bar e ristoranti nelle aree più colpite.
Così ha fatto sapere la Bbc, citando proprie fonti, secondo la quale potrebbe essere imposto anche un divieto a trascorrere tempo lontano dalla propria abitazione di notte. Non è atteso alcun annuncio prima di lunedì.
Si è registrato un continuo aumento del numero delle persone ricoverate a causa del Covid-19 e, in alcune parti dell’Inghilterra settentrionale, i dati sono allarmanti, quindi la pressione sul governo è tornata a salire.
Il segretario all’Edilizia abitativa e alle comunità, Robert Jenrick, ha dichiarato alla Bbc: “Stiamo valutando quali passi intraprendere, ovviamente ascoltando i nostri consiglieri scientifici e medici, una decisione sarà presa a breve”. E poi ha aggiunto: “In alcune parti del Paese il numero di casi sta crescendo molto velocemente, prendiamo questa situazione molto seriamente”.
Ieri, la prima ministra scozzese, Nicola Sturgeon, ha ordinato la chiusura dei pub a Glasgow ed Edinburgo e ha imposto, sul resto del territorio, limitazioni ai negozi di cibo e bevande.
È risultato, però, che nonostante le misure imposte sinora a livello generale, come quelle sul numero massimo di persone che si radunano, l’epidemia non rallenta e in alcune zone è addirittura 10 volte più alta di quando sono state decise le restrizioni localizzate.