Degli ignari tecnici dell’Enel, mettendo mano ai cavi elettrici per riparare un guasto alla linea in piazza Sant’Antonio, nel centro di Termini Imerese, hanno trovato due sepolture romane, risalenti al quinto secolo avanti Cristo. Nel 409 a.C. infatti, dopo la distruzione di Imera da parte dei Cartaginesi, l’insediamento fu ricostruito due anni dopo a 12 km ad ovest del precedente, proprio nel luogo dove oggi sorge Termini Imerese. Il nome Thermai Himeraìai (in latino Thermae Himerae) deriva dall’esistenza nelle vicinanze di sorgenti di acque calde, ancor oggi utilizzate nello stesso luogo di quelle romane, delle quali conservano ancora alcuni resti.
I tecnici fortunati, scavando per pochi metri, si sono accorti dell’inaspettato rinvenimento storico che è tornato alla luce grazie all’intervento della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Palermo documentato dall’archeologa Monica Chiovaro. Già nel 1914, nell’area della piazza Sant’Antonio, era stato scoperto un sarcofago, realizzato in lastre di marmo e sormontato da due tegoli piani spioventi e con all’interno resti di ossa lunghe delle braccia e delle gambe di uno scheletro umano. Era stato rinvenuto anche un secondo sarcofago più monumentale, realizzato con la stessa copertura. All’interno, lo scheletro si conservava ancora perfettamente nella posizione in cui fu sistemato al momento della sua deposizione.