Ieri il popolo marocchino si è recato alle urne per le elezioni politiche. L’affluenza è stata del 43 per cento, pari a circa 6,7 milioni di elettori su 15,7 milioni di votanti. Dai primi sondaggi, il partito islamico Giustizia e Sviluppo (Pjd) sarebbe in netto vantaggio. E’ quanto emerge dai risultati parziali annunciati dal ministero dell’Interno di Rabat, dopo il conteggio del 90 per cento delle schede. Gli islamisti moderati – nonostante un calo rispetto al 2011 – avrebbero ottenuto 99 seggi sui 395 della Camera dei rappresentanti; cinque anni fa, ne avevano conquistati 107.
Non molto distanti i liberali di centrosinistra di Tradizione e Modernità (Pam), i principali avversari del Pjd. Il Pam ha ottenuto 80 seggi, raddoppiando il risultato del 2011 quando si erano fermati a soli 47. Debacle per il partito conservatore di al Istiqlal, piazzatosi solo al terzo posto con 31 seggi, circa la metà rispetto ai 60 deputati del 2011. Non pervenuti i risultati relativi all’Unione socialista delle forze popolari, partner di governo del Pjd. I dati completi entro la giornata di oggi.
Mohamed Assad, ministro dell’Interno, ha assicurato che l’elezione si è svolta correttamente e in modo trasparente, respingendo le accuse di Pam e Pjd su presunte irregolarità.
“Il popolo marocchino ha votato il massa per il Pjd. Abbiamo dimostrato oggi che siamo seri e affidabili (…) e fedeli alle istituzioni, soprattutto alla monarchia”, ha dichiarato a caldo il premier Abdel Ilah Benkirane, forte dei primi risultati. Il politico aveva promesso di ritirarsi dalla scena politica in caso di sconfitta.