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Un presepe vivente nel luogo del martirio di Santa Maria Goretti

Anche un luogo teatro di morte può diventare lo sfondo di una delle scene più simboliche della nascita della vita. E così, anche quest’anno, nella casa in cui venne martirizzata Santa Maria Goretti, gli abitanti di Borgo Le Ferriere (Lt) si apprestano a rappresentare il mistero dell’incarnazione in tre date: 26 dicembre, 30 dicembre e 6 gennaio. Alle ore 18:00, il piccolo paesino dell’Agro Pontino si trasformerà nella Betlemme di duemila anni fa. Il paesaggio campestre del posto ricorda, infatti, ricorda il luogo dove è avvenuta la nascita del Salvatore. Settanta in tutto i figuranti, con indosso gli abiti dell’epoca, interpreteranno i antichi mestieri del posto, molti dei quali, oggi, andati perduti.

La rappresentazione di quest’anno, suddivisa in tre atti, è incentrata sulla figura della Vergine Maria. Come in lungo flash-back, lo spettatore sarà proiettato dentro i ricordi della Madre di Dio che, assorta in preghiera sotto una croce ornata da un drappo bianco, torna in dietro nel tempo con la memoria, rivivendo i momenti salienti della vita di Cristo, per poi arrivare alla Risurrezione.

Simbolica, dunque, la scelta del luogo. Infatti, “la natività è il martirio sono interconnessi“, ricorda padre Dino, parroco di Borgo Le Ferriere. “In un certo senso – aggiunge il sacerdote -, nel presepe troviamo già la Croce. E’ una visione che accomuna anche numerosi santi e mistici del passato, che hanno visto nel bambino deposto nella mangiatoia il sacrificio di una vita. Nel contemplare quel neonato indifeso adagiato sulla paglia, dunque, si ha la visione completa della vita del cristiano. Non bisogna dimenticare che anche i primi cristiani hanno dato una nuova interpretazione alla natività dopo la Risurrezione. La stessa cosa è avvenuta con Santa Maria Goretti. Solo dopo il martirio la Chiesa ha riconosciuto che in lei vi era una santità che andava oltre la questione storica e sociale”.

L’idea di un presepe incentrato sulla figura della Vergine, ha come obiettivo di far riflettere il pubblico su un aspetto del Natale che oggi è andato perduto. “La natività non si esaurisce con le feste. Fa parte di una storia che prosegue – sottolinea padre Dino – nella vita di un bambino che, diventato uomo, ha cambiato la società e il mondo intero. Alla luce del Giubileo appena concluso – aggiunge – è importante ricordare che con la nascita di Gesù la misericordia non ha fine, dando senso alla nostra vita. Dopotutto, il Natale è attualizzare il progetto di Dio: un mondo di pace e giustizia”.

Un presepe speciale, dunque, accompagnato da musiche che rievocano il Medio Oriente, e che catapulteranno lo spettatore nel passato facendolo entrare nella meditazione necessaria a vivere un Natale ricco di emozioni. Le rappresentazioni del presepe vivente si terranno all’aperto, nel piazzale della Casa del martirio di Santa Maria Goretti, sito in Strada del Cavaliere, numero 143. L’organizzazione rende noto, inoltre, che in caso di pioggia non verranno effettuate. L’ingresso è libero.

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