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Capitale del libro 2025: il “segreto” di Subiaco e il Papa

Nella cittadina laziale nacque il primo volume stampato nel nostro Paese. Il legame con Joseph Ratzinger

Il libro come destino e vocazione. A Subiaco, cittadina laziale fondata nel 369 dopo Cristo, è legata una delle pagine più importanti della storia ecclesiale contemporanea. Qui il primo aprile 2005, al Monastero di Santa Scolastica, Joseph Ratzinger tenne una storica prolusione su “L’Europa nella crisi delle culture”. Due settimane prima di essere eletto papa, l’allora decano del collegio cardinalizio pronunciò un discorso che diventerà il manifesto del suo pontificato. Parole che quasi vent’anni dopo risuonano profetiche:

“Viviamo un momento di grandi pericoli e di grandi opportunità per l’uomo e per il mondo. Un momento che è anche di grande responsabilità per tutti noi. Durante il secolo passato le possibilità dell’uomo e il suo dominio sulla materia sono cresciuti in misura davvero impensabile. Ma il suo poter disporre del mondo ha anche fatto sì che il suo potere di distruzione abbia raggiunto delle dimensioni che, a volte, ci fanno inorridire”. Aggiunse il futuro Benedetto XVI: “A tale proposito viene spontaneo pensare alla minaccia del terrorismo, questa nuova guerra senza confini e senza fronti. Il timore che esso possa presto impossessarsi delle armi nucleari e biologiche non è infondato e ha fatto sì che, all’interno degli Stati di diritto, si sia dovuti ricorrere a sistemi di sicurezza simili a quelli che prima esistevano soltanto nelle dittature. Ma rimane comunque la sensazione che tutte queste precauzioni in realtà non possano mai bastare, non essendo possibile né desiderabile un controllo globale. Meno visibili, ma non per questo meno inquietanti, sono le possibilità di automanipolazione che l’uomo ha acquisito”.

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Foto di Emmanuel Phaeton su Unsplash

Il libro come vocazione

Subiaco è la capitale italiana del Libro 2025. A proclamarla, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Roma, al Ministero della Cultura, è stato il ministro Alessandro Giuli, con la seguente motivazione. “Il progetto presentato da Subiaco offre un ventaglio accurato di proposte. Tutte volte alla valorizzazione e alla diffusione del progetto libro. Partendo dal rilancio e dal restauro del grande patrimonio bibliotecario custodito nel suo territorio, fino ad arrivare all’utilizzo delle nuove risorse tecnologiche che permetteranno alle nuove generazioni di approcciarsi con metodi a loro più consoni a un mondo culturale – considerato per lo più polveroso e antico – che può invece offrire loro molti stimoli e sorprese“. Aggiunge il ministro: “Ma non è solo questo il focus del progetto. Unendo passato e presente, si potrà assistere alla realizzazione del primo libro stampato in Italia, proprio a Subiaco, nel 1465 di cui si è perso l’originale, permettendo di ricostruire materialmente la prima tipografia a caratteri mobili italiana”. La descrizione più celebre di  di Subiaco è di Francesco Petrarca. Il poeta si riferì al borgo come alla “soglia del Paradiso”. Tutto ciò scaturito dall’ingresso nel monastero, in grado di togliergli il fiato. Oltre al suo monastero, il borgo offre altri luoghi da ammirare. Partendo proprio dal luogo di culto, ci si può dirigere verso la grotta, che la tradizione vuole come il luogo in cui si ritirò Benedetto da Norcia. Al suo interno vi è la statua del santo. Vi è inoltre una scala a chiocciola che conduce alla cappella di San Gregorio, decorata con affreschi del 1228. Presso la grotta dei pastori si trova l’affresco della Madonna con Bambino e Santi, il più antico del monastero.

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Soglia del Paradiso

“La soglia del Paradiso apre le sue porte per condurvi a Subiaco, la capitale Italiana del Libro 2025″, così la Città di Subiaco sul suo proprio account Facebook celebra la nomina pubblicando un video che ritrae le bellezze del comune della città metropolitana di Roma Capitale. Nel XIV secolo fu appunto il poeta Petrarca, a definire la “soglia del Paradiso” il monastero di Santa Scolastica. A Subiaco verrà concesso un finanziamento di 500.000 euro dalla Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore erogati tramite il Centro per il libro e la lettura. Un finanziamento che come dice Vittorio Sgarbi è di “vitale importanza incrementare la lettura dei libri”. Per Lucia Borgonzoni, sottosegretario al MiC: “La cultura come inesauribile motore di sviluppo dei nostri territori. Riconoscimenti prestigiosi e ambiti come quello conferito a Subiaco danno infatti un ulteriore impulso alla crescita in chiave culturale delle comunità, promuovendone e valorizzandone a livello nazionale e non solo il patrimonio“. “La premiazione per il titolo di ‘capitale italiana del libro’ giunge proprio nei giorni in cui il ministero della Cultura compie 50 anni – ha sottolineato Giuli – un ottimo viatico per un premio che ha confermato la sua vocazione geografica e culturale plurale”. Le città finaliste sono state: Grottaferrata (Rm), Ischia (Na), Macchiagodena (Is), Mistretta (Me), Sorrento (Na) e Subiaco (Rm). Le città che hanno inviato la candidatura per concorrere al titolo erano 20: Benevento, Butera (Cl), Casalnuovo di Napoli (Na), Castel Bolognese (Ra), Chioggia (Ve), Cuneo, Gallipoli (Le), Grottaferrata (Rm). Ischia (Na), Latina, Macchiagodena (Is), Mantova, Mercogliano (Av), Mistretta (Me), Palombara Sabina (Rm), Sant’Andrea di Conza (Av). Sorrento (Na), Subiaco (Rm), Terni e Velletri (Rm). La giuria è composta dal Gian Arturo Ferrari (presidente); Roberto Alfatti Appetiti; Domenico Minuto; Susanna Tamaro e Simona Vinci.

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Foto di Mikhail Pavstyuk su Unsplash

Libro come destino

Da Lucrezia e Cesare Borgia, figli del potentissimo papa Alessandro VI, a Gina Lollobrigida, da Nerone, che si fece costruire una villa con un mosaico di laghi artificiali, ad un asso del pallone e della nazionale Francesco “Ciccio” Graziani, senza dimenticare Tacito, che la immortalò con il nome di “Simbruina Stagna”, e San Benedetto, per arrivare all’attuale ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. E’ terra di santi, condottieri, attrici amatissime e politici Subiaco, nominata capitale italiana del Libro per il 2025. Un territorio di aree montuose e vaste pianure, attraversato dal fiume Aniene, con un parco naturale e un bosco. Un piccolo comune (oltre 8mila abitanti), ricco di storia e cultura, soprattutto di spiritualità con una abbazia benedettina, risalente agli inizi del VI secolo, accanto ai 13 monasteri fondati da san Benedetto. Ma anche terra di conquista e di feudi appartenuti un tempo a Rodrigo Borgia e successivamente ai Colonna, ai Borghese, ai Barberini, ‘testimone’ nel 1867 della Campagna dell’Agro romano volta alla conquista di Roma, condotta dai volontari di Giuseppe Garibaldi, che si concluse con la sconfitta di questo ultimo da parte degli eserciti pontifici e francese. Da Subiaco proveniva, tra l’altro, uno dei Mille, Luigi Pistoia. La cittadina non è soltanto luogo di pellegrinaggio e di ‘cammini’ religiosi (Monastero di Santa Scolastica, Monastero di San Benedetto o “del Sacro Speco”, ricavato all’interno di una roccia, con un “ritratto” di san Francesco, la Chiesa e il convento di San Francesco, la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo e la Chiesa di Santa Maria della Valle), al suo interno ha un sito archeologico (la villa di Nerone) e aree naturali di pregio (il Monte Livata e il Parco naturale regionale Monti Simbruini), accanto al Musei dei cartai e al Museo Luigi Caselli. E’ stata, fra l’altro palcoscenico di una programmazione multidisciplinare con il Festival diretto da Urbano Barberini che ha coinvolto anche le cittadine di Tivoli e Palestrina.

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Foto di Jaredd Craig su Unsplash

Riconoscimento

“Subiaco è ufficialmente la Capitale italiana del Libro 2025. Una comunità di straordinaria bellezza che, attraverso il legame con i monaci benedettini, ha visto nel 1465 la stampa del primo libro italiano, una grammatica latina ad uso dei più piccoli, ‘Donatus pro puerulis’, andata purtroppo perduta. Sono doppiamente orgoglioso di questo riconoscimento che ci viene attribuito a pochi giorni dall’apertura della Porta Santa. Il Giubileo 2025, infatti, è un’occasione preziosa per guidare i milioni di pellegrini in un “Grand Tour” tra le bellezze del Lazio“, commenta il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. “Complimenti al comune di Subiaco per il riconoscimento. Per noi è stato emozionante portare Macchiagodena e il Molise all’attenzione nazionale in una sede così prestigiosa come il ministero della Cultura, che ha appena celebrato i suoi cinquant’anni, ed essere tra i finalisti, ad un passo dalla vittoria“. Con queste parole, il sindaco di Macchiagodena (Isernia), Felice Ciccone, ha commentato il verdetto che ha visto il borgo del Molise sfiorare il titolo di capitale italiana del libro 2025, assegnato alla città di Subiaco, in provincia di Roma. Il progetto della cittadina laziale si è imposto tra le sei finaliste – scelte tra le 20 candidature pervenute – tra cui figurava anche Macchiagodena, che ha rappresentato con orgoglio il Molise. “Il nostro progetto – ha sottolineato il sindaco Ciccone – era perfettamente in linea con gli obiettivi del bando, come dichiarato dal presidente della giuria, unendo tradizione e innovazione in maniera armoniosa. È stato comunque un onore portare il nome di Macchiagodena fino a questo punto, mostrando al Paese il grande valore delle realtà minori del sud Italia”. Ciccone ha espresso fiducia per il futuro: “Quanto fatto da Macchiagodena in questi dieci anni, incluso il dossier di candidatura, spero possa trovare il giusto riconoscimento nella programmazione regionale. Questo risultato non è una fine, ma un punto di partenza per continuare a valorizzare la nostra comunità“.

 

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