“Noi amiamo la pace e non cerchiamo l’egemonia (sugli altri popoli) né cerchiamo di espanderci”. Così, subito dopo le 70 salve di cannone il presidente della Repubblica cinese, Xi Jinping – nei classici abiti tradizionali della rivoluzione maoista – ha aperto la strada per il suo annuncio: le forze armate cinesi, le più grandi al mondo con i suoi 2,2 milioni di soldati, subiranno un taglio di 300mila unità. Parlando dal podio di piazza Tiananmen, da dove nel 1949 Mao dichiarò la nascita della Repubblica Popolare, Xi ha esordito con uno “sgarbo” al Giappone, sottolineando come “la totale vittoria” della Cina sul Giappone ne ha fatto “un grande Paese”. Il presidente cinese ha ribadito l’impegno della Cina per costruire e garantire la pace. Inoltre ha ricordato le vittime della guerra di resistenza contro il Giappone e ha spiegato che le Cina “non infliggerà le proprie sofferenze passate a nessun’altra nazione”.
La guerra di resistenza contro l’invasione giapponese, ha spiegato il presidente cinese, è stata la “prima vittoria completa della Cina contro un’aggressione straniera nei tempi moderni” e ha rappresentato un momento di “umiliazione nazionale” da cui il Paese si è risollevato. La Cina, ha assicurato il presidente “rimarrà impegnata nello sviluppo pacifico”. Il modo migliore per commemorare le vittime della guerra, ha poi concluso – prima di ricordare l’apporto teorico dei passati leader cinesi e di Karl Marx e Lenin – è “assicurarsi che questa tragedia non si ripeterà più. Dobbiamo imparare la lezione della storia e dedicarci alla pace”.
In una città blindata da giorni, dodicimila soldati divisi in ventisette formazioni e oltre cento velivoli dell’aeronautica hanno dato vita alla grande parata militare per commemorare la fine dell’invasione giapponese del Paese settanta anni fa. I mezzi blindati dell’Esercito di Liberazione Popolare hanno sfilato sotto la Città Proibita, l’antica sede imperiale di fronte a piazza Tiananmen. Assieme a lui sulla balconata sopra il celebre ritratto di Mao Zedong, anche i leader stranieri giunti nella capitale cinese per assistere alla parata militare, la prima dal 2009, e la più grande dal 1949. Presenti alla parata anche gli ex presidenti cinesi, Jiang Zemin e Hu Jintao, oltre agli attuali leader del Comitato Permanente del Politburo, il vertice decisionale della politica cinese. Colpi di cannone hanno scandito l’inizio della parata, mentre una formazione di soldati ha issato la bandiera cinese su piazza Tiananmen. Quella di oggi, è la prima commemorazione in assoluto della fine della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale, verranno esibiti anche i nuovi sistemi d’arma realizzati dalle Forze Armate cinesi.