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Il dramma delle spose bambine nello Yemen sconvolto dal golpe

La precarietà politica e militare dello Yemen è ogni giorno più preoccupante, ma al centro di un Paese che i giornali hanno portato sotto i riflettori in seguito alla rivolta Houti e ai numerosi morti che hanno accompagnato le manifestazioni in piazza, è da ricordare un’altra vittima, forse meno interessante agli occhi dei quotidiani: si tratta dell’adolescenza rubata di migliaia di ragazzine costrette a nozze combinate all’età di dieci anni.

La graduale destrutturazione del Parlamento e dei suoi potere dal 6 febbraio scorso, in seguito alla presa di potere dei ribelli Houthi, rende sempre più difficile il faticoso cammino che dovrebbe fissare un limite di età minima, legale, ai matrimoni. Un margine che era stato fissato a 18 anni, in comunione con gli standard internazionali, dalla clausola dell’articolo 124 della nuova Costituzione, frutto del dialogo nazionale avviato nel 2013 dopo la caduta del presidente Ali Abdullah Al Salah.

La legge metteva un punto a quelle tradizioni tribali che permettevano di disporre del futuro di bambine attraverso le decisioni affidate ai padri in condizioni spesso di ignoranza e di miseria. Maritare una figlia significa infatti ricevere una dote in cambio e spesso capita che questo denaro viene utilizzato per tamponare le indigenze economiche di una famiglia. Secondo il quotidiano Gulf News sembrerebbe che i ribelli Houti non avrebbero espresso opposizione alla recente proposta costituzionale.

Il tema delle “spose-bambine” è una realtà denunciata dalla comunità internazionale e al centro di numerose accuse proprio perché oltre all’oltraggio psicologico che viene arrecato alle vittime, c’è da tener presente i dati diffusi da Human Rigth Watch, una delle organizzazioni di difesa dei diritti umani che rivela che rivelano che il 14% delle giovani donne yemenite diventano spose tra i 10 e i 15 anni mentre il 52% mettono la fede prima dei 18. Di queste le più giovani, la prima notte di nozze, subiscono danni irreparabili agli organi riproduttivi. Molte sono morte qualche mese più tardi durante il parto.

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