Si è svolta ieri, al Tempio Maggiore di Roma, una commemorazione per l’anniversario della deportazione degli ebrei romani avvenuta il 16 ottobre 1943. Alcune corone di fiori sono state deposte lì dove, 71 anni fa, i tedeschi hanno rastrellato il ghetto romano per poi deportare 1022 persone ad Auschwitz. Erano presenti il presidente della regione Nicola Zingaretti, quello della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, il rabbino capo della comunità ebraica romana Riccardo Di Segni e Rafael Erdreich, ministro per gli affari politici dell’Ambasciata di Israele. C’era anche Sami Modiano, uno degli ultimi sopravvissuti ai campi di sterminio tedeschi.
Anche il premier Renzi, con una lettera pubblicata sul social Facebook, nel profilo del portavoce della comunità Fabio Perugia, ma diretta a Riccardo Pacifici ha ribadito l’impegno “non solo mio ma di tutto il governo, a coltivare la memoria di quanto avvenuto, a fare in modo che razzismo e intolleranza siano sempre combattuti con il massimo sforzo e che le voci negazioniste siano messe a tacere con tutti i mezzi possibili”.