Una proposta lanciata nello studio di Che Tempo Che Fa di Raitre e già destinata a far discutere: Dario Franceschini, ministro del MibAct, vuole arrivare a una disciplina che “porti anche i luoghi della cultura al rango del servizio pubblico”, e per farlo, spiega, è necessario che esistano norme ben precise atte ad evitare scioperi selvaggi nell’ambito dei beni culturali. Come quello di Pompei, che dalla Campania ha fatto il giro del mondo.
Motivazione? A detta di Franceschini è ispirata al buon senso: “Quando hai mille o duemila turisti in fila – afferma – persone che hanno prenotato il biglietto mesi prima, con tutti i riflettori del mondo puntati, e fai un’assemblea sindacale tre giorni di seguito, dalle 8,30 alle 11,30, è chiaro che non stai esercitando un diritto ma cerchi di creare problema, e stai anche danneggiando il Paese”. Così come ci sono regole precise per i servizi pubblici, secondo il Ministro devono essercene anche per i musei e per i luoghi della cultura. Secondo il ministro, non c’è da farne “un problema generale di azione sindacale, ma di alcune frange che creano un problema e fanno del male anche ai sindacati”.