L’Ucraina in cima alla lista delle urgenze. Lo ha confermato il nuovo segretario generale della Nato, Mark Rutte, avvicendatosi con Jens Stoltenberg nella cerimonia di successione al Consiglio Atlantico. Una posizione che, tuttavia, non scalfisce quella russa, convinta che il passaggio di consegne non cambi nulla ai fini della risoluzione del conflitto.
Rutte nuovo segretario Nato
“La Nato deve essere forte. Abbiamo bisogno di più forze, più capacità e più investimenti, non ci sono scorciatoie”. Lo ha detto il nuovo segretario generale della Nato, Mark Rutte, nel corso della cerimonia di successione al Consiglio Atlantico. Jens Stoltenberg gli ha consegnato il martelletto del segretario – un pezzo da collezione risalente agli anni ’60 – e la successione si è così ufficialmente conclusa. “Mark è un amico e un collega, abbiamo lavorato insieme, conosce bene la Nato ed è conosciuto all’interno dell’alleanza e ha la giusta esperienza pere guidarla, con lui la Nato sarà in buone mani”, ha dichiarato Stoltenberg, nel corso delle dichiarazioni congiunte con il suo successore.
“Non vedo l’ora di iniziare”
“Non vedo l’ora di iniziare, ringrazio Jen per l’amicizia. L’Ucraina resta una priorità per l’alleanza. Ma anche la difesa e la deterrenza, dobbiamo spendere di più. Inoltre entrambi crediamo che il legame transatlantico sia alla base della Nato”, ha sottolineato Rutte, sottolineando che il diritto “permette all’Ucraina” di colpire legittimi obiettivi militari in Russia ma “è compito di ogni Paese” decidere come l’Ucraina può usare le armi che riceve”. “Non posso dirlo io”, ha spiegato, aggiungendo però di essere d’accordo con la linea sinora tenuta da Stoltenberg.
L’inviato per il Sud
“Sono molto contento che Jens Stoltenberg abbia nominato un inviato speciale per il sud: la settimana scorsa abbiamo avuto una discussione approfondita su questa questione e credo avremo ampie possibilità per lavorare insieme, dobbiamo sviluppare questo tema nei prossimi mesi”, ha proseguito il nuovo segretario atlantico, indicando che “seguiamo da vicino cosa succede in Libano: la Nato non ha ruolo specifico, siamo in contatto con i partner nell’area e spero che le ostilità finiscano il prima possibile”. Interrogato sull’impatto che potrebbero avere le elezioni presidenziali americani per la Nato, Rutte ha risposto: “Non sono preoccupato”. “Conosco bene entrambi i candidati. Trump ci ha spronato a spendere di più, e lo abbiamo fatto, e ci ha spinto anche sulla Cina, ed aveva ragione”, ha precisato.
Il Cremlino: “Non cambia niente”
“La nostra aspettativa è che l’Alleanza del Nord Atlantico continui a lavorare nella stessa direzione in cui ha lavorato finora”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando l’insediamento di Mark Rutte come nuovo segretario generale dell’Alleanza. Peskov ha detto che in passato, come primo ministro olandese, Rutte “ha trascorso più di un’ora in trattative con il presidente russo Vladimir Putin”. “Un tempo – ha aggiunto il portavoce – si sperava nella possibilità di costruire relazioni buone e pragmatiche, almeno questo è il tipo di dialogo che è stato condotto. Ma poi sappiamo che i Paesi Bassi hanno preso una posizione piuttosto inconciliabile, una posizione di esclusione totale di qualsiasi contatto con il nostro Paese, quindi non crediamo che accadrà nulla di nuovo o di significativo nella politica dell’Alleanza”.
Fonte: Ansa