È auspicabile una “risposta rapida” nei confronti della Libia perché la “situazione è grave”, ma “qualsiasi intervento armato deve avvenire nel quadro del diritto internazionale”. A parlare è il Cardinal Parolin che conversando con i giornalisti a conclusione dell’incontro bilaterale Italia-Santa Sede nella ricorrenza dei Patti Lateranensi, ha espresso la sua preoccupazione per quanto accade a Tripoli e nelle città vicine.
Il ministro degli Esteri Gentiloni, ha riferito il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, ha spiegato che l’Italia interverrà per un’azione concordata a livello internazionale. Le due delegazioni hanno affrontato i temi esteri prevalentemente alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella seconda fase allargata dell’incontro bilaterale.
Dalla riunione è emerso che sia l’Italia che lo Stato Vaticano non lasceranno in mare i barconi con gli immigrati diretti verso le coste del Paese, lo ribadisce il cardinale Parolin aggiungendo che “non si tratta solo di una questione di carità ma anche di giustizia” ed è importante affrontare rapidamente il problema dell’accoglienza dei rifugiati.
Infine il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha rassicurato la delegazione vaticana presente alla cerimonia per i Patti Lateranensi che “non ci sono minacce specifiche” di attentati nei confronti della Santa Sede, come ha riferito il porporato ai cronisti in sala: “Ci siamo chiesti forse senza poter trovare una risposta, se ci siano allarmi mediatici, come sono quelli dell’Isis. Questo non significa che non si deve essere in allerta ma non bisogna cadere nell’allarmismo”.