“Ability Garden è un modello di innovazione sociale che risponde a un’urgenza: quella di migliaia di ragazzi con disabilità che ogni anno escono dalle scuole con una certificazione di disabilità ma non trovano un lavoro adatto alle loro capacità. Venendo dal mondo delle organizzazioni, dove ho lavorato per oltre vent’anni come consulente in comunicazione, mi sono resa conto che c’è un vuoto tra il passaggio dalla scuola al mondo lavorativo. Il collocamento mirato, purtroppo, non basta”. Lo racconta a Interris.it Serena Cecconi, Manager di rete del Giardino delle Competenze (Ability Garden).
Madre e lavoratrice
“Personalmente, sono madre di tre figlie e ho vissuto sulla mia pelle la disattenzione verso certe disabilità. Questa esperienza mi ha spinta a impegnarmi per cambiare la situazione, sfruttando la mia storia e le esperienze professionali che ho maturato in grandi aziende come Leni e CEA. Conosco bene le difficoltà che le organizzazioni incontrano nell’applicare la Legge 68 e il collocamento delle categorie protette, che resta ancora un miraggio in molti casi. Il collocamento mirato infatti – spiega Cecconi – non è sufficiente per le aziende, soprattutto per quelle che cercano profili con competenze specifiche. I ragazzi con lieve disabilità intellettiva o disturbi comportamentali, infatti, spesso non vengono reclutati dalle aziende, che tendono a concentrarsi principalmente su disabilità motorie o sensoriali, dove c’è una maggiore possibilità di inserimento. La mission di Ability Garden è proprio questo: offrire un percorso di 4-5 mesi in cui i partecipanti svolgono laboratori e attività lavorative di alto livello. Le stesse attività che poi ritroveranno nelle aziende durante il training”.
L’Ability Garden Space presso l’Università Luiss
“L’iniziativa è sostenuta da diverse aziende che partecipano attivamente al nostro progetto, e tutto il percorso è completamente gratuito per le famiglie. Abbiamo un Ability Garden Space presso l’Università Luiss, che ci ospita come partner grazie a un protocollo d’intesa. Iniziamo con laboratori, ma il nostro obiettivo è arrivare a un profilo del ragazzo che possa essere proposto per un training aziendale affiancato da tutor aziendali. Questo è un passaggio fondamentale: la community aziendale entra in contatto con la diversità in un contesto produttivo, non filantropico o volontaristico, ma concreto. Al termine del training, se l’azienda ha posizioni aperte per le categorie protette, possiamo proporre tirocini extracurricolari, con la possibilità, per i più fortunati, di essere inseriti a tempo indeterminato”.
I successi di Ability Garden
“Abbiamo già alcuni successi in questo senso – prosegue Cecconi -. Ad esempio, tre ragazzi sono stati inseriti in Enel e due in Autostrade per l’Italia. Il nostro modello funziona, soprattutto considerando che lavoriamo con gruppi di circa 10 ragazzi alla volta. L’innovazione che Ability Garden porta rispetto alle soluzioni tradizionali è il nostro approccio: non facciamo formazione, ma lavoriamo sull’orientamento vocazionale. Cerchiamo di capire quali siano le vere passioni e abilità di ciascun partecipante, evitando di indirizzarli in percorsi che potrebbero frustarli. Non formiamo semplicemente, ma aiutiamo i ragazzi a coltivare i loro talenti, in modo che possano portarli con sé per tutta la vita”.
Il lavoro come ricchezza e risorsa
“Il lavoro – rimarca Cecconi – è una ricchezza sia per i ragazzi, sia per le aziende. Per i partecipanti, avere un lavoro è fondamentale: molti di loro non hanno relazioni sociali o affettive, e il lavoro diventa per loro il mezzo per dimostrare il proprio valore. Una volta che entrano in Ability Garden e iniziano il training, sono estremamente motivati, non sono mai assenteisti e dimostrano sempre buona volontà. E questo è ciò che ci restituiscono anche le aziende. Per le aziende, la ricchezza di assumere persone diversamente abili non è solo una questione di diversità che arricchisce, come spesso si dice. La vera forza sta nel fatto che queste categorie protette, se collocate correttamente, diventano una risorsa di valore e di profitto. Non sono più semplicemente delle ‘caselle da riempire’, ma risorse che contribuiscono al successo dell’azienda”.
L’attenzione verso i genitori di ragazzi con disabilità
“Ability Garden offre anche un servizio molto interessante, chiamato Ability Parent Care, che supporta i genitori di ragazzi con disabilità, spesso donne che si trovano a dover rinunciare alla carriera per prendersi cura dei figli. Questo percorso è molto apprezzato e sta avendo un discreto successo, con partecipanti che provengono da tutta Italia. Le nostre sessioni di sostegno alla genitorialità sono particolarmente utili in momenti critici, perché la disabilità non è sempre genetica, ma può insorgere a seguito di malattie, incidenti o patologie improvvise. Questo tipo di attenzione verso le famiglie è fondamentale, soprattutto perché, personalmente, ho vissuto la mancanza di supporto durante i momenti difficili, quando ho dovuto lasciare il lavoro e reinventarmi per seguire le mie figlie. Ability Garden vuole fare la differenza non solo per i ragazzi con disabilità, ma anche per i loro genitori. Affinché non si sentano lasciati soli da tutti in un momento di cambiamenti delle loro vite”.