Prosegue la guerra in Yemen e il prossimo obiettivo della coalizione a guida saudita è quello di riconquistare la capitale Sana’a, da mesi nelle mani dei ribelli Houthi. Le truppe si stanno dispiegando proprio in queste ore nel nord del Paese per preparare la “battaglia finale”. Al momento sono circa 10 mila i soldati dei paesi arabi alleati entrati a Mareb via terra dal confine saudita e sono arrivati nella zona di Safar, accompagnati dalle armi pesanti e da batterie di missili.
Nei giorni scorsi una fonte militare saudita citata dall’emittente satellitare “al Arabiya” aveva detto che “prima di iniziare l’offensiva è stato necessario bombardare una serie di obiettivi intorno alla capitale, come la caserma del primo battaglione, così come è stata eseguita anche una serie di raid aerei intorno a Saada”, roccaforte dei seguaci dell’imam sciita Abdel Malik al Houthi.
I passati tentativi dell’Onu di imporre una tregua si sono dimostrati fallimentari, e dall’inizio della guerra sono più di 4000 le persone uccise in quello che è considerato il Paese più povero del Medio Oriente. Intanto nello Yemen già straziato dalla crisi umanitaria e dal conflitto si radica la presenza jihadista. Lo Stato islamico ha rivendicato il duplice attentato che la scorsa settimana ha colpito la moschea sciita di al Jiraf, a nord di Sana’a, con un bilancio finale di almeno 20 vittime.