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SAN SALVADOR: SABATO LA BEATIFICAZIONE DI OSCAR ARNULFO ROMERO

E’ tutto pronto nella Piazza Salvatore del Mondo di San Salvador per la beatificazione di Oscar Arnulfo Romero, che riunirà sabato prossimo centinaia di migliaia di fedeli, una decina di capi di Stato e cinque cardinali. La conferenza episcopale locale non ha fornito dettagli sui presidenti che assisteranno alla cerimonia, ma Rafael Correa (Ecuador), Michael Higgins (Irlanda) hanno già confermato la loro presenza, mentre la messa all’aria aperta – alla quale si prevede assisteranno circa 250 mila persone – sarà celebrata dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.

Il responsabile della Protezione Civile salvadoregna, Jorge Melendez, ha spiegato alla stampa che oltre 28 mila persone si occuperanno di garantire la sicurezza dell’evento, fra poliziotti, pompieri, militari, funzionari pubblici e volontari.La cerimonia avrà inizio alle 10 del mattino (le 18 in Italia) e sarà accompagnata da due pellegrinaggi che riuniranno la piazza dove si celebrerà la messa di beatificazione con due luoghi importanti nella vita di monsignor Romero: il seminario San Giuseppe della Montagna e la cattedrale di San Salvador, dove riposano i suoi resti.

“San Romero d’America”, come lo chiamano i suoi fedeli, fu ucciso da un cecchino di un gruppo di estrema destra il 23 marzo 1980, mentre celebrava una messa nella cappella dell’ospedale della Divina Provvidenza, ed è diventato “il salvadoregno più noto e amato nel mondo, per il suo amore dei poveri, della giustizia, della verità e della Chiesa”, come ha spiegato l’arcidiocesi di San Salvador in una nota. La popolarità di Romero è tale che perfino le temute “maras” – bande organizzate di criminali violenti – hanno offerto al governo una tregua in occasione della sua beatificazione, in un comunicato nel quale parlano del “regalo che vogliamo dare a don Romero: il nostro pentimento e la nostra richiesta di perdono per il male che abbiamo causato”.

Dietro l’unanimità delle lodi dedicate al vescovo assassinato, però, la figura di Romero continua ad essere contesa dalle fazioni politiche locali, tanto che monsignor Jesus Delgado – che fu suo segretario – ha raccomandato di celebrarlo e ricordarlo come “una figura di amore e riconciliazione, che non deve essere politicizzata”.

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