Dopo Medici senza frontiere, anche Save the Children e Sea Eye sospendono lโattivitร di soccorso dei migranti davanti alle coste libiche. Salgono cosรฌ a tre le ong che fermano โtemporaneamenteโ le loro navi โin attesa di capire se ci sono le condizioni di sicurezza per riprendere le operazioniโ. Save the Children, in un comunicato, si dice โrammaricataโ di aver fatto questa scelta, dovuta โalle decisioni della Marina Libica di controllare le acque internazionaliโ. โSi tratta di una situazione molto preoccupante โ afferma la Ong โ per il rischio di sicurezza dello staff e per la reale capacitร della Vos Hestia di mettere in atto la propria missione di soccorsoโ. Inoltre, in questa โnuova situazione, le imbarcazioni dei migranti saranno costrette a tornare in Libia e molti bambini e adolescenti moriranno prima di lasciare la nuova zona sarโ.
Sea Eye: โDa irresponsabili proseguireโ
โOggi abbiamo deciso a malincuore di sospendere temporaneamente le nostre missioni di salvataggioโ. Cosรฌ, tramite Twitter, Sea Eye annuncia la sospensione delle attivitร di soccorso. Il motivo, spiega, รจ la mutata situazione di sicurezza nel Mediterraneo occidentale. โProseguire il nostro lavoro di salvataggio โ prosegue lโong tedesca โ sarebbe irresponsabile nei confronti dei nostri equipaggiโ. In una serie di tweet, si legge: โCi troviamo costretti a questa decisione a causa della mutata situazione di sicurezza nel Mediterraneoโ; โNon possiamo piรน continuare il nostro lavoro, non possiamo garantire la sicurezza degli equipaggiโ; โlโespansione delle acque territoriali libiche e le minacce alle ong non ci lasciano altra scelta.
+++ 13 AGOSTO 2017 โ LโONG #SeaEye ha oggi deciso di sospendere le missioni di soccorso programmate nel Mediterraneo.+++ pic.twitter.com/177iepytZ7
โ Sea-Eye It (@SeaEye_It) 13 agosto 2017
Il rammarico di Save the Children
Una comunicazione simili รจ arrivata anche da Save the Children che sta โvalutando lโevolversi dellโintero scenario dopo la dichiarazione della Marina libica di voler estendere il controllo e il divieto alle navi delle Ong nelle acque internazionali che fanno parte della Sar zone e la nave โVos Hestiaโ resta ferma a Malta in attesa di capire se ci sono le condizioni di sicurezza per riprendere le operazioniโ. Lโong si rammarica di โdover essere costretta a mettere in pausa le proprie operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo a causa delle decisioni dalla Marina libica di controllare le acque internazionali in cui normalmente opera la nave di Save the Children con lโobiettivo di salvare vite umaneโ. Una situazione โmolto preoccupanteโ, secondo lโorganizzazione, โper il rischio di sicurezza dello staff e per la reale capacitร della โVos Hestiaโ di mettere in atto la propria missione di soccorso. Il nostro team di esperti a bordo della nave รจ preoccupato che in questa nuova situazione le imbarcazioni dei migranti saranno costrette a tornare in Libia e molti bambini e adolescenti moriranno prima di lasciare la nuova zona Sar libicaโ.
La Sar libica
Secondo quanto afferma Save the Children, โle autoritร libiche avrebbero spostato la loro zona di competenza Sar dalle 12 miglia nautiche alle 70 miglia dalla costa africana e le imbarcazioni su cui viaggiano i migranti sono di gomma molto leggera, imbarcano facilmente acqua e non possono portare abbastanza carburante. In questo momento non รจ chiaro se entrando in quella zona, lโoperazione di ricerca e salvataggio potrebbe essere a rischio, ma ciรฒ che รจ chiaro รจ che molte vite potrebbero essere messe in pericolo, con la diminuzione della capacitร di soccorso e salvataggio in quel tratto di mareโ. Lโong, tramite Rob MacGillivray, direttore delle operazioni di Save the Children, si dice comunque pronta a riprendere โle proprie operazioni nella zona di salvataggio, ma abbiamo il dovere di garantire la sicurezza del team e lโefficacia delle operazioniโ. Se non dovessero arrivare rassicurazioni sulla sicurezza del personale lโassociazione potrebbe seriamente considerare la completa โsospensione delle operazioniโ di salvataggio.
La risposta della marina libica
Intanto la marina libica difende la sua decisione di vietare lโingresso alle navi straniere nella sua zona appena istituita di ricerca e salvataggio. โTutti i Paesi hanno le proprie zone di ricerca. La decisione รจ stata presa in base alle leggi e i regolamenti internazionali โ ha detto allโagenzia Dpa il portavoce della marina libica, Ayoub Qasim โ ciรฒ fa parte del lavoro della marina libica. Lo abbiamo notificato alle agenzie delle Nazioni Uniteโ.
Msf: โUe lascia campo libero ai libiciโ
In queste ore torna sulla questione anche Medici senza frontiere. โI libici oramai possono fare quello che vogliono con il sostegno dellโEuropa e dellโItalia โ afferma Stefano Argenziano, coordinatore dei progetti di migrazione della ong che per prima ha annunciato la sospensione dei soccorsi in mare -. Noi di Msf non vogliamo essere cooptati in questo meccanismo illegale, perverso e disumanoโ. Secondo Argenziano, โil codice di condotta รจ solo una distrazione, non ha alcuna base legale. Chi rispetta la legalitร siamo noi, come abbiamo sempre fatto. Sono illegali, invece, gli accordi con la Libia, che fanno proliferare gli scafisti e le mafie. Le crisi migratorie si risolvono solo con la gestione ragionata dei flussi. Riprenderemo le nostre attivitร in mare solo โ conclude โ se si tornerร alla legge e al diritto internazionaleโ.