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venerdรฌ 10 Gennaio 2025

Migranti, anche Save the Children e Sea Eye sospendono le operazioni di salvataggio in mare

Dopo Medici senza frontiere, anche Save the Children e Sea Eye sospendono lโ€™attivitร  di soccorso dei migranti davanti alle coste libiche. Salgono cosรฌ a tre le ong che fermano โ€œtemporaneamenteโ€ le loro navi โ€œin attesa di capire se ci sono le condizioni di sicurezza per riprendere le operazioniโ€. Save the Children, in un comunicato, si dice โ€œrammaricataโ€ di aver fatto questa scelta, dovuta โ€œalle decisioni della Marina Libica di controllare le acque internazionaliโ€. โ€œSi tratta di una situazione molto preoccupante โ€“ afferma la Ong โ€“ per il rischio di sicurezza dello staff e per la reale capacitร  della Vos Hestia di mettere in atto la propria missione di soccorsoโ€. Inoltre, in questa โ€œnuova situazione, le imbarcazioni dei migranti saranno costrette a tornare in Libia e molti bambini e adolescenti moriranno prima di lasciare la nuova zona sarโ€.

Sea Eye: โ€œDa irresponsabili proseguireโ€

โ€œOggi abbiamo deciso a malincuore di sospendere temporaneamente le nostre missioni di salvataggioโ€œ. Cosรฌ, tramite Twitter, Sea Eye annuncia la sospensione delle attivitร  di soccorso. Il motivo, spiega, รจ la mutata situazione di sicurezza nel Mediterraneo occidentale. โ€œProseguire il nostro lavoro di salvataggio โ€“ prosegue lโ€™ong tedesca โ€“ sarebbe irresponsabile nei confronti dei nostri equipaggiโ€. In una serie di tweet, si legge: โ€œCi troviamo costretti a questa decisione a causa della mutata situazione di sicurezza nel Mediterraneoโ€; โ€œNon possiamo piรน continuare il nostro lavoro, non possiamo garantire la sicurezza degli equipaggiโ€œ; โ€œlโ€™espansione delle acque territoriali libiche e le minacce alle ong non ci lasciano altra scelta.

Il rammarico di Save the Children

Una comunicazione simili รจ arrivata anche da Save the Children che sta โ€œvalutando lโ€™evolversi dellโ€™intero scenario dopo la dichiarazione della Marina libica di voler estendere il controllo e il divieto alle navi delle Ong nelle acque internazionali che fanno parte della Sar zone e la nave โ€˜Vos Hestiaโ€™ resta ferma a Malta in attesa di capire se ci sono le condizioni di sicurezza per riprendere le operazioniโ€. Lโ€™ong si rammarica di โ€œdover essere costretta a mettere in pausa le proprie operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo a causa delle decisioni dalla Marina libica di controllare le acque internazionali in cui normalmente opera la nave di Save the Children con lโ€™obiettivo di salvare vite umaneโ€. Una situazione โ€œmolto preoccupanteโ€, secondo lโ€™organizzazione, โ€œper il rischio di sicurezza dello staff e per la reale capacitร  della โ€˜Vos Hestiaโ€˜ di mettere in atto la propria missione di soccorso. Il nostro team di esperti a bordo della nave รจ preoccupato che in questa nuova situazione le imbarcazioni dei migranti saranno costrette a tornare in Libia e molti bambini e adolescenti moriranno prima di lasciare la nuova zona Sar libicaโ€œ.

La Sar libica

Secondo quanto afferma Save the Children, โ€œle autoritร  libiche avrebbero spostato la loro zona di competenza Sar dalle 12 miglia nautiche alle 70 miglia dalla costa africana e le imbarcazioni su cui viaggiano i migranti sono di gomma molto leggera, imbarcano facilmente acqua e non possono portare abbastanza carburante. In questo momento non รจ chiaro se entrando in quella zona, lโ€™operazione di ricerca e salvataggio potrebbe essere a rischio, ma ciรฒ che รจ chiaro รจ che molte vite potrebbero essere messe in pericolo, con la diminuzione della capacitร  di soccorso e salvataggio in quel tratto di mareโ€. Lโ€™ong, tramite Rob MacGillivray, direttore delle operazioni di Save the Children, si dice comunque pronta a riprendere โ€œle proprie operazioni nella zona di salvataggio, ma abbiamo il dovere di garantire la sicurezza del team e lโ€™efficacia delle operazioniโ€. Se non dovessero arrivare rassicurazioni sulla sicurezza del personale lโ€™associazione potrebbe seriamente considerare la completa โ€œsospensione delle operazioniโ€ di salvataggio.

La risposta della marina libica

Intanto la marina libica difende la sua decisione di vietare lโ€™ingresso alle navi straniere nella sua zona appena istituita di ricerca e salvataggio. โ€œTutti i Paesi hanno le proprie zone di ricerca. La decisione รจ stata presa in base alle leggi e i regolamenti internazionali โ€“ ha detto allโ€™agenzia Dpa il portavoce della marina libica, Ayoub Qasim โ€“ ciรฒ fa parte del lavoro della marina libica. Lo abbiamo notificato alle agenzie delle Nazioni Uniteโ€œ.

Msf: โ€œUe lascia campo libero ai libiciโ€

In queste ore torna sulla questione anche Medici senza frontiere. โ€œI libici oramai possono fare quello che vogliono con il sostegno dellโ€™Europa e dellโ€™Italia โ€“ afferma Stefano Argenziano, coordinatore dei progetti di migrazione della ong che per prima ha annunciato la sospensione dei soccorsi in mare -. Noi di Msf non vogliamo essere cooptati in questo meccanismo illegale, perverso e disumanoโ€. Secondo Argenziano, โ€œil codice di condotta รจ solo una distrazione, non ha alcuna base legale. Chi rispetta la legalitร  siamo noi, come abbiamo sempre fatto. Sono illegali, invece, gli accordi con la Libia, che fanno proliferare gli scafisti e le mafie. Le crisi migratorie si risolvono solo con la gestione ragionata dei flussi. Riprenderemo le nostre attivitร  in mare solo โ€“ conclude โ€“ se si tornerร  alla legge e al diritto internazionaleโ€œ.

 

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