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LIBIA: PENA DI MORTE PER SAIF AL ISLAM, FIGLIO DI GHEDDAFI

La sentenza è chiara: Saif al Islam, secondogenito del rais Gheddafi, è stato condannato a morte per fucilazione dalla corte libica. Lo riferiscono al-Arabiya e al-Jazerera, spiegando che l’uomo è stato riconosciuto colpevole di crimini contro l’umanità in riferimento alla repressione della rivolta del 2011 contro il governo del padre.

Alla stessa pena sono stati condannati con lui altri esponenti dell’ex regime, destituito quattro anni fa. Tra questi vi è Abdullah Senussi, capo dell’intelligence che viene accusato di aver orchestrato stragi nella città di Benghazi e di aver reclutato mercenari stranieri che si sono macchiati di numerose atrocità contro la popolazione civile.

Pena capitale anche per l’ex ministro Baghdadi Ali Mahmudi, il cui processo era iniziato nell’aprile del 2014 prima dello scontro tra fazioni rivali che ha portato il Paese a nuove divisioni e alla formazione di due governi paralleli, quello di Tripoli e di Tobruk. Saif al Islam Gheddafi, è detenuto dal 2011 a Zintan dalla brigata Abu Baker al-Siddiq, che si è sempre rifiutata di consegnarlo alle autorità giudiziarie libiche. A fronte di questo il parlamento ha eseguito alcune modifiche al codice di procedura penale che ora autorizza la celebrazione di processi con l’imputato presente in videoconferenza.

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