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Medicina estetica e ruolo sociale: intervista al dottor Carlo Capuano

Interris.it ha intervistato il dottor Carlo Capuano, laureato in medicina e chirurgia, che spiega perché modificare il proprio aspetto, per assomigliare alle immagini veicolate online, possa essere foriero di pericoli per la salute psico-fisica

Il dottor Carlo Capuano, laureato in medicina e chirurgia e specializzato in chirurgia presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, con master in medicina estetica, conseguito presso l’Università degli studi di Roma, esercita la professione medica da oltre 35 anni, con esperienze professionali in Italia e all’estero, illustra come modificare il proprio aspetto, per assomigliare alle immagini veicolate online, possa essere foriero di pericoli per la salute psico-fisica. Troppo spesso ci si dimentica che, nel mondo virtuale, la perfezione estetica è spesso distorta e amplificata attraverso filtri digitali, specialmente sui social network. Ai nostri giorni assistiamo al fenomeno per cui si inseguono standard estetici irrealistici basatati su immagini digitalmente manipolate o create dall’intelligenza artificiale dimenticando che lì ci sono le luci, i filtri, i ritocchi.

L’intervista

Dottor Capuano viviamo in una società in cui l’apparenza sembra un must e dove le cronache ci consegnano storie di standard di bellezza irrealistici e pericolosi, fino all’utilizzo improprio e indiscriminato di farmaci come gli inibitori GLP-1?

Questi farmaci sviluppati per il trattamento del diabete di tipo 2 recentemente sono diventati noti per un uso improprio come metodo di dimagrimento. Infatti, destano serie preoccupazioni le iniezioni i tali farmaci per perdere peso senza indicazioni mediche, in quanto trattasi di una pratica pericolosa che può comportare gravi rischi per la salute”.

Ritiene che ci sia anche il rischio di emulare stereotipi spesso dimenticando che dietro a quell’immagine ci può essere Photoshop?

“Manca purtroppo il parametro con la realtà, come nel caso delle ragazze che esagerano con interventi per le labbra, dove gonfiare il labbro superiore senza simmetrizzare l’inferiore è anatomicamente sbagliato; bisogna sapere che, per natura, è più grande il labbro inferiore che deve rimanere tale. Occorre far capire che è bello prendersi cura di sé ma senza sfociare nel ridicolo. Abitualmente, quando una paziente si reca in visita da me la prima cosa che faccio è farle una foto. Proprio con la visualizzazione riesco ad instaurare un dialogo portando la paziente a vedersi in modo reale”.

Cosa è la dismorfofobia?    

“La dismorfofobia è una alterata percezione di sé che porta ad esaltare alcuni dettagli perdendo la visione d’insieme”.

Possiamo dire che, complici i social network, l’aspetto fisico assume un ruolo preponderante a detrimento di qualità proprie delle persone e anche spesso, ahimè, professionali?

“Certamente, il continuo bombardamento con immagini spesso ritoccate, può determinare un desiderio di emulazione tale da spingere verso richieste non sempre congrue”.

Quali confini la sua etica di medico e di chirurgo le impongono?

“In primis, saper dire di no alle pazienti e portarle a ragionare attraverso il dialogo. Ho il dovere di motivare i miei no e comprendere che le richieste nascondono una domanda di aiuto. La medicina estetica, se eseguita in modo corretto, non può prescindere da un approccio diagnostico strutturato e può svilupparsi in direzione sociale. La mia professione mi consente di aiutare persone con esiti deturpanti da ustioni, o da patologie oncologiche e mi consente di suggerire indicazioni in ambito igienico sanitario: l’esposizione al sole senza protezione adeguata fa male, l’eccesso di ultravioletti è deleterio; i danni del fumo; l’alimentazione scorretta”.

Come si svolge una visita? Qual è la sua importanza?

“La visita dal medico estetico inizia con una anamnesi tradizionale per controllare lo stato di salute generale del paziente, durante la quale non è strano riscontrare il pre-diabete, l’ipertensione, le malattie tiroidee e altre patologie. E’ possibile, infatti, intercettare anche un’alterazione posturale, oppure scoprire una positività per le malattie circolatorie. La pelle ‘ci parla’: il melasma, le macchie scure di pigmentazione che compaiono sulla pelle spesso indicano la presenza nella paziente di cisti ovariche; l’esame attento degli occhi consente la diagnosi di patologie epatiche o tiroidee. Il check-up cutaneo consente di diagnosticare epiteliomi, che se trattati precocemente evitano di dare vita a gravi complicanze poiché possono danneggiare i tessuti circostanti, inclusi i muscoli, i nervi e le ossa. Consente, altresì, di individuare un tumore della pelle, oppure un neo che non convince e che richiede l’asportazione e l’esame istologico”.

Cosa significa che la medicina estetica ha uno spiccato ruolo sociale?

“Si tratta di una disciplina medica che realizza un programma di medicina sociale, preventiva, curativa e riabilitativa al servizio della collettività: il suo scopo ultimo è la costruzione e la ricostruzione dell’equilibrio psicofisico individuale. Oltre che il supporto diagnostico nell’ individuare patologie è anche di supporto in pazienti che hanno sviluppato un trauma oppure in pazienti oncologici, affiancandoli nella prevenzione, oltre che nella gestione, delle complicanze della chemio-radioterapia. Noi medici possiamo e dobbiamo insegnare uno stile di vita corretto, consigliare terapie mirate e quindi ridurre l’uso di farmaci, migliorando la qualità di vita dei nostri pazienti che potranno vedersi e sentirsi meglio”.

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