Con l’annuncio dei ritiri, da parte di alcuni grandi campioni, se ne va una significativa fetta di storia del ciclismo che lascerà sicuramente il vuoto. I nomi sono pesanti e se alcuni ritiri erano annunciati, o comunque fisiologici, altri sono arrivati un po’ a sorpresa. Dice addio alle corse il campione Andy Schleck che appende la bici al chiodo a soli 29 anni dopo tre stagioni per lui molto travagliate a causa del ginocchio malconcio. L’ex “enfant prodige” lussemburghese aveva fatto sognare molti piazzandosi secondo, a soli 22 anni, all’edizione del giro d’Italia 2007, vincendo la Liegi-Bastogne-Liegi nel 2009 e arrivando secondo al Tour de France per tre volte di fila. Dunque rimane un pò l’amaro in bocca per questo atleta che forse non ha espesso tutto il potenziale che poteva.
Poi c’ é Thor Hushovd, una leggenda del ciclismo, il più forte norvegese di tutti i tempi che nel 2010 si laureò campione del mondo. Il “velocista gentiluomo”, così veniva chiamato, in totale ha vinto 10 tappe al Tour vestendo altrettante maglie. Dopo l’ultima stagione conclusa con zero vittorie, il 36enne norvegese ha deciso che era il momento di mettere un punto al professionismo. Lasciano le corse anche due altri illustri personaggi: l’ex biker Cadel Evans e il tedesco Jens Voigt. Il primo dice stop a 37 anni dopo aver vinto in questa stagione il Giro del Trentino mentre Voigt, dopo 18 anni di onorata carriera, esce di scena col botto per aver fissato, lo scorso 18 settembre a 43 anni, il record dell’ora poi battuto dall’austriaco Brandle.
Se sommiamo tutti i trofei conquistati da ciascun corridore se ne vanno 2 Campionati Mondiali, 2 Tour de France, 32 tappe nei grandi giri, 1 Liegi-Bastogne-Liegi, 1 Freccia Vallone, 1 Gand-Wevelgem, 2 Tirreno-Adriatico. E poi 27 maglie gialle di leader al Tour, 8 maglie rosa, 7 maglie di leader alla Vuelta.