La voce degli ultimi

giovedì 26 Dicembre 2024
13.6 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

giovedì 26 Dicembre 2024

Povertà e infanzia, Save the children: nel Bel Paese a rischio 3,7 milioni di bambini

Le vittime maggiori della crisi sono i bambini: indifesi e impotenti, è sui più piccoli che pesano in particolare le difficoltà familiari. A dare un quadro della situazione è Save The Children, che ha pubblicato il “5º Atlante dell’Infanzia (a rischio) in Italia”.

Nel nostro Paese, i nuclei indigenti sono sempre più numerosi: ben 1,4 milioni di questi si trova in condizione di povertà assoluta. Il 37% dei bambini, pari a 3,7 milioni, devono far fronte ad una vita disagiata nelle zone metropolitane, dove spesso latitano i servizi e le opportunità, oltre alle possibilità di svago e allo spazio per giocare: inoltre, si legge nel rapporto, le scuole non “tengono occupati” i minori, dal momento che meno del 50% di queste prevede giornate a tempo pieno. L’associazione sottolinea però anche la nascita delle prime scuole “open space” e l’inaugurazione, solo nel 2014, di ben 11 “Punti Luce” della sua organizzazione, ossia spazi dove fornire ai bambini nuove opportunità educative, nell’ambito della campagna “Illuminiamo il futuro”.

L’emergenza abitativa è un altro dei problemi principali che mettono i bambini in una posizione di estrema fragilità e insicurezza: esplosa improvvisamente quest’anno dopo anni di noncuranza da parte delle istituzioni, ha lasciato in strada 65 mila famiglie nel 2013, sfrattate per morosità incolpevole, una percentuale dell’8,3% maggiore rispetto all’anno precedente.

“I dati documentano una sempre maggiore riduzione degli spazi di autonomia, socialità, svago dei nostri bambini – ha spiegato il direttore generale di Save the Children, Valerio Neri – contemporaneamente mancano gli spazi mentali, di opportunità di formazione e crescita intellettuale, il che spinge l’infanzia sempre più ai margini”. Il disagio di tante periferie, ha sottolineato Neri, è sotto gli occhi di tutti: “Luoghi non per forza lontani dai centri città ma comunque svantaggiati e fragili, deprivati del verde, di aree comuni, di trasporti, di scuole a tempo pieno, di biblioteche, di spazi sportivi, e sempre più popolati da giovani coppie con bambini”. Le periferie sociali “sono le nuove città dei bambini. E’ da qui che dobbiamo ripartire per offrire loro un futuro”.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario