Come ogni anno, da otto anni, a Rio de Janeiro, la scorsa domenica si è tenuto il “Dia do Sim” ossia il “giorno del sì”. La capitale brasiliana si veste di bianco per l’occasione: circa duemila coppie si sono sposate al Maracanazinho, un palazzetto dello sport della città. L’evento viene organizzato ogni anno per permettere a quelle coppie che avendo stipendi bassi, non possono convolare a nozze. Numeri da record per la cerimonia, non solo per il numero degli sposi, ma anche per le persone che hanno semplicemente assistito: erano circa dodicimila. Questo fa della cerimonia, che si è svolta il 30 novembre, il matrimonio di massa più grande nella storia della città.
A sancire le unioni sono stati alcuni giudici civili volontari, mentre alla fine le nozze sono state benedette da un vescovo cattolico e da un pastore evangelico. “E’ una buona opportunità per noi – spiega una sposa – Anche la festa è bella e questo è quello che conta”. Sposarsi in Brasile costa almeno 250 euro, solo per i documenti. Si potrebbe pensare che sia una cifra irrisoria, ma lo è solo per i nostri parametri. Infatti per il tenore di vita, gli stipendi bassi e, considerando che spesso in nucleo familiare lavora solo una persona, per i brasiliani non è così economico sposarsi.
E i 250 euro sono solo per i documenti, poi c’è da aggiungere il vestito della sposa, quello dello sposo, il bouquet, il certificato di matrimonio, la chiesa, il ricevimento: un vero e proprio patrimonio che non tutti hanno a disposizione. “Abbiamo comprato – racconta un’altra sposa – in gruppo bouquet, abiti da sposa, fatto le richieste per il certificato di matrimonio e anche il Maracanãzinho non ci ha fatto pagare nulla”. Inoltre con il matrimonio, si può regolare anche la posizione della famiglia sul piano della previdenza sanitaria. “E’ tutto più semplice ora – racconta uno sposo -. Adesso potrò includere mia moglie e mia figlia, che ha nove anni, nel mio piano sanitario, tutto sarà più semplice e la società ci guarderà con un occhio migliore”.