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Kenyatta in vantaggio nelle presidenziali del Kenya ma Odinga grida al broglio

Si profila un nuovo mandato per Uhuru Kenyatta, presidente uscente del Kenya, dato in sostanziale vantaggio nelle elezioni: secondo i primi dati rilasciati dalla Commissione elettorale centrale, infatti, l’esponente di “Nacional alliance” sarebbe in testa con il 54,89% delle preferenze, 1,3 milioni di voti in più rispetto al principale oppositore, Raila Odinga, dato al 44,28%. Numeri fortemente contestati proprio dall’oppositore (nonché primo ministro), il quale ha già dichiarato come le votazioni siano state viziate da brogli: “Questi risultati sono falsi, è una frode. Non riescono a essere credibili”. Per il momento, a essere conteggiate sono state circa 13 milioni di schede a fronte dei 19,6 milioni di iscritti, i quali sono stati chiamati a decidere non solo il nuovo presidente ma anche i membri del parlamento e i governatori delle 47 contee del Paese.

Odinga: “Ha votato la macchina”

Mentre, stando alle statistiche, si delineerebbe all’orizzonte la rielezione di Kenyatta, in modo conseguente va profilandosi una nuova sconfitta per Raila Odinga, per quattro volte candidato alla presidenza del Paese. Nel 2007, il leader di Odm aveva ceduto il passo all’esponente del Partito di unità nazionale, Mwai Kibaki, al suo secondo mandato dopo l’elezione del 2002. In quell’occasione, la denuncia di irregolarità nella votazione da parte di Odinga, era coincisa con una violenza diffusa che aveva martoriato per diversi giorni le città kenyote, provocando non meno di mille morti complessivi. Anche nel 2013, quando a sconfiggerlo alle presidenziali fu lo stesso Kenyatta, Odinga aveva denunciato presunti brogli elettorali. Secondo il candidato, alle presidenziali di quest’anno, è stato il sistema elettronico delle votazioni a rivelarsi fallace: “Ha votato la macchina, i risultati sono errati”.

Kenya, corsa a due

Al fine di ottenere la vittoria, il candidato deve necessariamente ottenere la maggioranza assoluta dei voti e più del 25% delle preferenze, ripartite in almeno 24 delle 47 contee. Lo scontro fra i due candidati maggiori, già ampiamente annunciato alla vigilia delle elezioni, ha relegato gli altri sei a risultati in molti casi al di sotto dell’1%. Va da sé che le dichiarazioni di Odinga non hanno certo contribuito a rendere sereno il clima in Kenya per delle presidenziali considerate ad alto rischio. La popolazione ha risposto alla tornata elettorale, affollando i seggi (molti dei quali rimasti aperti fino alle 17) per decretare il nuovo leader del Paese. Se, come sembrerebbe, anche stavolta Odinga non dovesse farcela, per lui potrebbero non ripresentarsi altre occasioni, in quanto alle prossime elezioni avrebbe raggiunto la soglia dei 77 anni. A ogni modo, si tratta finora solo di risultati provvisori: per conoscere il nome del nuovo presidente del Kenya bisognerà attendere ancora.

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