Decine di civili drusi massacrati nel villaggio Qalb Loza, nell’area del monte Simmaq vicino la città di Idlib. A compiere la strage sarebbero stati i miliziani legati al fronte al Nusra e alcuni testimoni oculari hanno dichiarato che l’esecuzione di massa è avvenuta quando i jihadisti, sconfiggendo la fragile resistenza del popolo, ha fatto irruzione nel villaggio avventandosi con ferocia sugli abitanti impauriti.
Almeno trenta sono i nomi delle vittime diffusi dai gruppo di attivisti drusi che hanno spiegato essere nel mirino degli estremisti in quanto considerati una setta apostata a cui imporre il ritorno “al vero islam”. Già in Egitto questa minoranza fu oggetto delle persecuzioni dei sunniti, che li portò a cercare rifugio in Libano e in Siria dove ancora oggi risiedono. Non pochi giorni fa, l’emiro Abu Yasser al-Sahrawi, un ufficiale Isis di origine beduina aveva chiaramente minacciato i drusi, avvisandoli che sarebbero stati raggiunti ovunque si trovassero.