Un fenomeno singolare e allo stesso tempo affascinante ha interessato Saturno. La telecamera della sonda Cassini si è nuovamente soffermata sulla tempesta esagonale che interessa il polo nord del pianeta degli anelli. Dalle immagini che la sonda ha inviato a terra agli inizi di settembre 2016, salta subito all’occhio un cambio di colore: le nuvole che formano il complesso sistema, sono passate dal blu del 2012 ad una calda tonalità oro.
Secondo gli scienziati della Nasa questo cambiamento potrebbe essere stato causato dall’avvicinarsi della “bella stagione“: la produzione di nebbie fotochimiche – mentre il polo nord si avvicina al solstizio d’estate, nel maggio del 2017 – sarebbe aumentata. Con un anno che dura 29 anni terrestri, Saturno fa il “cambio di stagione” ogni 7 anni, quindi l’aumento di luce solare ricevuto nell’ultimo periodo potrebbe spiegare il nuovo colore.
Quindi, dopo l’equinozio di primavera dell’agosto del 2009, l’emisfero nord del pianeta sarebbe stato esposto a una sempre più intensa luce solare, in vista del solstizio del prossimo maggio. Le reazioni fotochimiche all’interno della tempesta esagonale si sarebbero fatte così più intense.
Il vortice esagonale, di 32.000 chilometri, è stato scoperto dalla missione Voyager 30 anni fa. In realtà si tratta di un uragano perpetuo con un occhio del ciclone grande circa 2.000 chilometri, circondato da correnti a getto che ruotano in senso opposto. Gli scienziati pensano che queste correnti funzionino come una sorta di barriera che impedisce alle nebbie esterne di mescolarsi con quelle interne.