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Nasce dentro l’addome, un caso più unico che raro

Un minuto per fare la differenza tra la vita e la morte: è successo all’ospedale Santa Maria Annunziata

Decidere in pochi secondi cosa fare per salvare una vita, anzi in questo caso due, è la missione del medico. 

Il caso clinico

Durante il travaglio, si è verificata la rottura dell’utero di una gravidanza a termine, un evento non diagnosticabile che ha comportato che il neonato e anche la placenta migrassero nell’addome, tra le anse intestinali.

L’intervento dei medici

Tutto si è svolto in una manciata di minuti: il ginecologo appena avvertita una variazione dei battiti del feto, ha fatto il cesareo ma nell’utero non ha trovato il bambino che insieme alla placenta era finito dentro l’addome. Un minuto più tardi e il bimbo non ce l’avrebbe fatta a sopravvivere. La tempestività dell’intervento dell’equipe medica ha consentito di salvare il bimbo senza ripercussioni sulla madre, e di salvaguardare anche l’utero della partoriente. 

Fiocco rosa nel reparto

Ora il neonato, una bambina, sta bene ed è insieme alla mamma in reparto. “Ringrazio i medici, il ginecologo e l’anestesista che hanno operato il cesareo in termini rapidissimi – commenta Alberto Mattei, direttore della struttura aziendale di chirurgia ginecologica dell’Ausl Toscana centro – e tutta l’equipe delle ostetriche, un gruppo di professioniste esperte conosciute anche fuori dal nostro ospedale. Più che un evento raro, quello che è successo a Ponte a Niccheri sabato lo definirei un vero e proprio miracolo”. L’intervento e’ stato eseguito dal dott. Paolo Gacci che ha coordinato l’equipe ostetrico ginecologica, mentre l’equipe anestesiologica era guidata dal dott. Marco Belardinelli. 

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