Oltre 100 pedoni morti in Italia dall’inizio del 2020. I dati sono stati rivelati dall’Osservatorio dall’Asaps che, nell’ultima rilevazione del 5 giugno scorso, registra 101 decessi. Notevole l’aumento di decessi nel post-lockdown. Stando ai dati dell’associazione, infatti, negli ultimi 10 giorni di maggio è morto un pedone al giorno. In totale, solo a maggio, le vittime della strada sono state 15, dieci uomini e cinque donne, in netto aumento rispetto ai dati di aprile, quando morirono 5 pedoni. “La riapertura di attività commerciali ed un lento ritorno alla vita normale dopo l’emergenza ‘coronavirus’ con la cosiddetta ‘Fase2’ – spiega l’Asaps – ha avuto conseguenze anche nel mondo della sicurezza stradale, con un picco di dieci decessi tra il 20 e il 30 maggio“. “Un solo conducente nei quindici sinistri di maggio – aggiunge l’associazione -, era in stato di ebbrezza alcolica (rispetto agli 11 morti a gennaio perché il conducente era stato sorpreso in stato di ebbrezza alcolica e a zero a febbraio, e uno solo a marzo e aprile), nessuno era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (rispetto ai 2 del mese febbraio), ma sono stati ben tre i casi di pirateria stradale, un virus che non scompare sulle strade italiane (rispetto ad esempio ai 6 di gennaio)”.
Finita la quarantena si torna a morire sulle strade
I mezzi sui quali avvengono gli incidenti sono quasi sempre le auto (11), meno spesso camion e moto. “Lo stiamo dicendo da settimane che il ritorno alla vita normale di milioni di italiani, sta comportando purtroppo un ritorno di pedoni uccisi sulle strade – conclude il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni -. Ci preoccupa poi il ‘virus’ pirateria stradale, quello che neppure con l’introduzione dell’omicidio stradale ha visto una netta flessione. Fuggire è un comportamento criminale e grazie alle indagini e alle tecnologie come video sorveglianza e analisi dei tabulati telefonici, le forze dell’ordine riescono ormai a garantire alla giustizia la quasi totalità dei colpevoli. I numeri inferiori di pedoni deceduti nel 2020, dovuto all’emergenza ‘coronavirus’, non può e non deve farci abbassare la guardia”.