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L’ALLARME DI AMNESTY: “PENA DI MORTE A VELOCITA’ RECORD IN IRAN”. NEL 2015 649 ESECUZIONI

Sono dati allarmanti quelli pubblicati da Amnesty International, ma si tratterebbe di “dati credibili” che smentiscono quelli diffusi da Theran. Il rapporto scioccante divulgato dall’Ong mostra come nel corso del 2015, prendendo in esame un lasso di tempo fino al 15 luglio, siano circa 649 le persone che sono finte sul patibolo. Più o meno tre al giorno.

Un rapporto che mostra come le esecuzioni capitali vengano eseguite ad un ritmo serrato e che smentiscono i dati ufficiali forniti da Theran che per lo stesso periodo parlano di 246 condannate a morte. Inoltre l’organizzazione umanitaria ha denunciato quattro esecuzioni effettuate nel mese del Ramadan che si è appena concluso. Di solito in questo mese, sacro per i musulmani entra in vigore una moratoria.

Nel 2014 invece sono 753 le persone che sono state portate al patibolo, secondo i dati forniti da Ahmed Shaheed, inviato speciale delle Nazioni Unite nel Paese. La maggior parte delle persone messe a morte nel corso di quest’anno erano tutte accusate di crimini legati al traffico di droga.

“Se il ritmo rimarrà questo . ha affermato Said Boumedouha, vice direttore di Amnesty International per il Medio Oriente e il Nord Africa – arriveremo a più di mille morti quest’anno. E’ un quadro sinistro che conferma un piano premeditato di uccisioni di massa da parte dello Stato. L’uso della pena di morte – ha aggiunto –  è sempre orribile ma preoccupa di più in un Paese come l’Iran dove i processi sono chiaramente pilotati”.

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