Per un cristiano è necessario avere il cuore di un bambino. Papa Francesco è tornato a ripeterlo oggi, davanti a 7mila persone nell'Aula Paolo VI, nella catechesi dell'udienza generale. Il Santo Padre torna sulla preghiera per eccellenza del cristiano, il Padre Nostro, sottolineando che essa “prende senso e colore se impariamo a pregarlo dopo aver letto la parabola del padre misericordioso”, più volte citata da Bergoglio nel corso delle sue catechesi.
“Dio conosce solo l'amore”
“Immaginiamo questa preghiera pronunciata dal figlio prodigo, dopo aver sperimentato l’abbraccio di suo padre che lo aveva atteso a lungo, un padre che non ricorda le parole offensive che lui gli aveva detto, un padre che adesso gli fa capire semplicemente quanto gli sia mancato”, la proposta di Francesco: “Allora scopriamo come quelle parole prendono vita, prendono forza. E ci chiediamo: è mai possibile che Tu, o Dio, conosca solo l’amore? Ma tu non conosci l’odio? No, risponderebbe Dio: io conosco solo l’amore. Dov’è in Te la vendetta, la pretesa di giustizia, la rabbia per il tuo onore ferito? E Dio risponderebbe: io conosco solo amore”.
“Dio è come una madre che non smette mai di amare la sua creatura”
La preghiera in questione è sì rivolta a un padre, ma – sottolinea il Vescovo di Roma – questo padre “ha nei suoi modi di fare qualcosa che molto ricorda l’animo di una madre”. Del resto – prosegue Francesco – “sono soprattutto le madri a scusare i figli, a coprirli, a non interrompere l’empatia nei loro confronti, a continuare a voler bene, anche quando questi non meriterebbero più niente”, fa notare il Papa, secondo il quale “basta evocare questa sola espressione – Abbà – perché si sviluppi una preghiera cristiana. E San Paolo, nelle sue lettere, segue questa stessa strada, e non potrebbe essere altrimenti, perché è la strada insegnata da Gesù: in questa invocazione c’è una forza che attira tutto il resto della preghiera”. “Dio ti cerca, anche se tu non lo cerchi”, la riflessione di Francesco: “Dio ti ama, anche se tu ti sei dimenticato di Lui. Dio scorge in te una bellezza, anche se tu pensi di aver sperperato inutilmente tutti i tuoi talenti”. “Dio è non solo un padre, è come una madre che non smette mai di amare la sua creatura”, sintetizza il Papa.
“Pregare col senso tenero di un bambino”
A tutti può essere capitato di allontanarsi da Dio, rileva il Pontefice. “Può darsi che anche a noi capiti di camminare su sentieri lontani da Dio, come è successo al figlio prodigo”, il primo esempio scelto da Francesco: “Oppure di precipitare in una solitudine che ci fa sentire abbandonati nel mondo; o, ancora, di sbagliare ed essere paralizzati da un senso di colpa”. “In quei momenti difficili, possiamo trovare ancora la forza di pregare, ricominciando dalla parola Padre, ma detta col senso tenero di un bambino: ‘Abbà’, papà”. Dunque Francesco aggiunge a braccio: “Forse qualcuno ha dentro di sé cose brutte, cose che non sa come risolvere, tanta amarezza per aver fatto questo, l’altro, l’altro… Lui non nasconderà il suo volto, lui non si chiuderà nel silenzio: tu digli ‘padre’ e lui ti risponderà. ‘Io sono delinquente’: sì, ma hai un padre che ti ama. Incomincia a pregare così e nel silenzio ti dirà che mai ti ha perso di vista. ‘Sono rimasto fedele al mio amore per te’, questa sarà la risposta. Non dimenticate mai di dire: ‘Padre'”.
“Pregare per l'unità dei cristiani”
Il Papa infine ricorda la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani che si apre venerdì prossimo. Di qui il suo appello: “Pregare, affinché tutti i cristiani tornino ad essere un’unica famiglia, coerenti con la volontà divina che vuole ‘che tutti siano una sola cosa’”.