“La famiglia rimane al fondamento della convivenza e la garanzia contro lo sfaldamento sociale. I bambini hanno il diritto di crescere in una famiglia, con un papà e una mamma, capaci di creare un ambiente idoneo al loro sviluppo e alla loro maturazione affettiva. Per questa ragione, nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, ho posto l’accento sul contributo indispensabile del matrimonio alla società, contributo che supera il livello dell’emotività e delle necessità contingenti della coppia (n. 66). È per questo che vi sono grato per l’enfasi posta dal vostro colloquio sui benefici che il matrimonio può portare ai figli, ai coniugi stessi e alla società”. Questo ha ribadito stamane Papa Francesco ai partecipanti al Colloquio internazionale sulla complementarietà tra uomo e donna, promosso in Vaticano.
L’importante evento durerà tre giorni ed è promosso da ben quattro dicasteri vaticani: la Congregazione per la Dottrina della Fede e i Pontifici Consigli per la Famiglia, Dialogo Interreligioso e Unità dei Cristiani. Si tratta di un raduno di studiosi e leader religiosi, ebrei, cristiani, musulmani e di altre confessioni “al fine di proporre di nuovo la bellezza della naturale unione dell’uomo e della donna nel matrimonio”. I relatori svilupperanno vari aspetti di questa complementarità “per sostenere e rinvigorire il matrimonio e la vita familiare” affermano gli organizzatori in un comunicato. Ci saranno anche dei testimoni che “attingeranno alla saggezza della loro tradizione religiosa e dall’esperienza culturale per dare testimonianza alla forza e alla vitalità della complementarità dell’uomo e della donna”.
Il Pontefice ha anche ribadito che non bisogna cadere nella trappola dei concetti ideologici perchè “la famiglia è un fatto antropologico, e conseguentemente un fatto sociale, di cultura”, “non si può parlare oggi di famiglia conservatrice o famiglia progressista: la famiglia è famiglia”.
L’incontro è stato introdotto dal cardinale Gerhard Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il quale ha affermato che “il maschile ha bisogno del femminile per essere compreso, e così è per il femminile“. “Dalla presenza del figlio proviene una luce che ci può aiutare a descrivere la complementarità dell’uomo e della donna. Il rapporto dei genitori con il bambino, dove ambedue si aprono al di là di se stessi, è un modo privilegiato per capire la differenza tra l’uomo e la donna, nel loro ruolo di padre e madre. La complementarietà non si comprende, allora, quando guardiamo all’uomo e alla donna in modo isolato, ma quando li consideriamo nella prospettiva del mistero verso cui la loro unione si apre e, in modo concreto, quando guardiamo il maschile e il femminile alla luce del rapporto con il figlio”.”Maschile e femminile, sono necessari per trasmettere al figlio la presenza del Creatore, sia come amore che avvolge e conferma la bontà dell’esistenza malgrado tutto, sia come chiamata che da lontano invita a crescere. Il primo luogo in cui la differenza sessuale appare nella vita delle persone è appunto l’esperienza di filiazione. La nostra origine, il nostro primo luogo di contatto con il mistero – ha continuato il cardinale Müller-, si rivela nell’unione dei nostri genitori, da cui ci proviene la vita. Il maschile e il femminile rendono visibile per ogni bambino che viene a questo mondo, in modo sacramentale, la presenza del Creatore. Il bene di questa differenza è la grammatica essenziale perché il bambino possa essere educato come uomo aperto al mistero di Dio”.
Sul tema della complementarietà tra uomo e donna anche il Papa si è soffermato dicendo che “non dobbiamo confondere tale termine con l’idea semplicistica che tutti i ruoli e le relazioni di entrambi i sessi sono rinchiusi in un modello unico e statico. La complementarietà assume molte forme, poiché ogni uomo e ogni donna apporta il proprio contributo personale al matrimonio e all’educazione dei figli. La propria ricchezza personale, il proprio carisma personale, e la complementarietà diviene così di una grande ricchezza. E non solo è un bene, ma anche è bellezza”.
“In questi giorni – ha aggiunto ancora il Pontefice – mentre rifletterete sulla complementarietà tra uomo e donna, vi esorto a dare risalto ad un’altra verità riguardante il matrimonio: che cioè l’impegno definitivo nei confronti della solidarietà, della fedeltà e dell’amore fecondo risponde ai desideri più profondi del cuore umano. Pensiamo soprattutto ai giovani che rappresentano il futuro: è importante che essi non si lascino coinvolgere dalla mentalità dannosa del provvisorio e siano rivoluzionari per il coraggio di cercare un amore forte e duraturo, cioè di andare controcorrente: si deve fare questo”. In questo contesto Papa Francesco ha infine annunciato che “a Dio piacendo” nel settembre 2015 si recherà a Philadelphia per l’ottavo Incontro Mondiale delle Famiglie.