Ossa umane, risultate poi essere di donna, sono state trovate ieri in una zona di calanchi vicino a un poligono di tiro a Sassuolo, nel Modenese, durante le ricerche di Alessandro Venturelli, 21enne di cui non si hanno notizie dal dicembre scorso. Il ragazzo si era allontanato da casa lo scorso 5 dicembre tornano vicino all’abitazione, distante poche centinaia di metri dal tiro a segno di Sassuolo.
La sorpresa però è stato il rinvenimento di ossa umane, ma di donna. Ciò ha portato gli inquirenti a valutare se possa trattarsi dei resti della 44enne Paola Landini, scomparsa nove anni fa, nel maggio del 2012, proprio in quella zona e in circostanze mai chiarite. A riportare la notizia è la stampa locale. La scoperta è stata fatta dalle squadre specializzate del Saer (Soccorso alpino e speleologico).
Paola Landini, un mistero mai risolto
Del rinvenimento delle ossa è stata immediatamente informata la procura della Repubblica di Modena, che ha fatto arrivare sul posto un medico legale, il quale, appunto, ha confermato che si tratterebbe dei resti di una donna, e non di un uomo, per le loro dimensioni.
La squadra mobile di Modena è già al lavoro e sta vagliando l’ipotesi che i resti siano quelli di Paola Landini, non escludendo alcun possibile scenario. Della 44enne sassolese si persero le tracce il 15 maggio del 2012, dopo che la donna aveva trascorso la mattinata al poligono di tiro di Sassuolo. Landini viveva a Fiorano col suo compagno, Roberto Brogli, all’epoca direttore del tiro a segno. L’auto della 44enne fu trovata vicino al poligono, chiusa, con dentro gli effetti personali, il portafogli e due telefonini, uno dei quali ignoto alla famiglia. Aveva trascorso la mattina al Poligono di tiro di Sassuolo, dove quel giorno le telecamere non funzionavano.