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Dal Patto per la scuola una nuova stagione di sviluppo del Paese

Dopo un confronto serrato è stato firmato a Palazzo Chigi il “Patto per la scuola al centro del Paese” tra il Ministero dell’Istruzione e le Confederazioni sindacali.

Un documento di carattere strategico, come lo ha definito il ministro Bianchi, che delinea la cornice entro cui collocare una serie di interventi organici a rilancio dell’istituzione scolastica.

“Il Patto per la scuola è un buon punto di partenza e dovrà aprire una nuova stagione – dichiara il Segretario generale Confsal, Angelo Raffaele Margiotta -, all’insegna della partecipazione e del confronto in un comparto fondamentale per il futuro dei giovani e di tutto il Paese”.

Temi legati all’emergenza sanitaria e alla programmazione del nuovo anno scolastico in sicurezza si sono intrecciati con quelli di più vasta portata, volti a riposizionare il sistema dell’istruzione al centro del dibattito pubblico.

Essenziale è l’impegno del Governo sul reclutamento – afferma il Segretario generale dello Snals-Confsal, Elvira Serafini – soprattutto riguardo alla necessità di assicurare la presenza di tutto il personale dal 1° settembre di ogni anno, ma anche l’adozione di procedure di reclutamento semplificate per un regolare avvio del prossimo anno scolastico segna un risultato rilevante”.

La portata del Patto oltrepassa l’emergenza. Si gettano le basi affinché si possa avviare un percorso per aumentare la qualità del sistema scolastico riducendo il numero degli studenti per classe, correggendo squilibri e disparità fra regioni e territori, favorendo l’inclusione, incrementando la lotta alla dispersione scolastica, rilanciando l’istruzione tecnica e professionale e operando sulla governance delle scuole con il rilancio degli Organi collegiali.

Ma soprattutto c’è un impegno sul reperimento di nuove risorse: “Le politiche del personale a cui il Patto fa riferimento, compresi gli impegni in termini di formazione, non potrebbero essere affrontati con il giusto slancio senza risorse aggiuntive da destinare al rinnovo contrattuale – dichiarano Margiotta e Serafini -. Così come è essenziale l’impegno a rifinanziare il fondo strutturale per la valorizzazione del personale, una decisione in linea con quanto stabilito nel Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale tra Governo e OO.SS.“.

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