Gli Imam arabi non sono gli unici a predicare il divieto della guida dell’automobile alle donne. La controversa richiesta arriva anche da alcuni “colleghi” ebrei nella occidentale Gran Bretagna. A Londra è infatti scoppiata nei giorni scorsi un’accesa polemica in merito a un gruppo di ebrei ultraortodossi che, per motivi religiosi, ha esplicitamente vietato alle donne di guidare. In pratica, i rabbini hanno imposto loro lo stesso divieto in vigore in Arabia Saudita, culla del wahabismo, l’interpretazione più rigida dell’Islam sunnita.
Come riferisce il Times, in seguito alla notizia il ministro dell’Istruzione Nicky Morgan ha aperto un’inchiesta sulla setta Belz (parte della corrente ultraortodossa ebraica hassidica, originaria dell’omonima città ucraina), centrata nel quartiere nord-occidentale londinese di Stamford Hill. I capi della comunità hanno avvertito le madri che i loro figli non saranno più fatti entrare a scuola se saranno loro a portarli a lezione alla guida di un qualsiasi veicolo. Questo perché, hanno sentenziato, le donne che guidano “sono contro le regole religiose che impongono modestia”. Per il ministro dell’Istruzione, che è anche responsabile delle Pari opportunità, “Questo è completamente inaccettabile nella moderna Gran Bretagna. Se le scuole non promuovono attivamente il principio del rispetto per le altre persone, stanno violando le regole scolastiche di indipendenza”.
Gettando uno sguardo qualche migliaio di chilometri più a sud, anche in Arabia il medesimo problema viene molto dibattuto. Da anni le donne saudite stanno lottando per ottenere il diritto alla guida: hanno provato a far sentire la propria voce con campagne mediatiche, rischiando la loro vita e infrangendo il divieto. Ma nulla sembra essere cambiato. Colei che dovesse mettersi alla guida di un’automobile, rischierebbe pene severe, dalla fustigazione al carcere. Il motivo? Secondo lo storico Al-Saadoon, nel caso dovesse rompersi l’auto, una donna sola sul ciglio della strada avrebbe grandi possibilità di venire stuprata. L’emblematico caso londinese e quello arabo dimostrano come il radicalismo e l’intransigenza possano spesso coincidere anche quando partono da due posizioni diametralmente opposte.