Un Novak Djokovic contro tutti quello che ieri sera ha azzittito il pubblico di Flushing meadows. Sembrava di giocare in svizzera con un pubblico così vocale per Federer come raramente si vede nel tennis. Il ventottenne di Belgrado ha sconfitto lo svizzero in quattro set avvincenti (6-4, 5-7, 6-4, 6-4), una battaglia di 3 ore e 20 minuti che stanotte ha tenuto svegli gli appassionati di tennis italiani.
Posticipato a causa della pioggia il match è iniziato con tre ore di ritardo, poco dopo le 19 a New York, le una passate in Italia. Un cambiamento d’orario che forse ha favorito il serbo che si trova più a suo agio nel fresco serale. Dato per favorito dai bookmakers, il numero uno del ranking mondiale ha affrontato un Roger Federer in formissima, a dispetto dei suoi 34 anni, forse galvanizzato dal pubblico americano che era tutto per lui. Non si è arreso però Djokovic, che negli incontri lunghi sembra avere una marcia in più sullo svizzero, è più resistente, calmo e risponde meglio alla pressione.
“E’ una serata piuttosto incredibile per me – ha fatto sapere Nole dopo la vittoria di questa notte – puoi solo fare del tuo meglio ed è quello che ho tentato di fare sapendo che Federer avrebbe giocato in modo aggressivo. Ha tirato fuori da me il meglio per tutto il tempo ed è proprio quello di cui avevo bisogno per vincere questo trofeo.” Ma non si fa demoralizzare dalla sconfitta il genio di Basilea che, come ha fatto sapere nell’intervista post gara, non ha la minima intenzione di ritirarsi: “Amo il tennis. Ho molta passione. Ah, e un’ultima cosa: ci vediamo l’anno prossimo”.
Djokovic raggiunge così Federer nel bilancio degli scontri diretti (21 vittorie ciascuno), accaparrandosi il suo secondo Us Open, il terzo Slam vinto dal serbo in questa stagione stagione, fermato ad un passo da uno storico Grande Slam proprio dallo svizzero a Cincinnati. Ottimo 2015 anche per il suo avversario che non raggiungeva la finale al Flushing Meadow dal 2009, dopo i cinque titoli consecutivi dal 2004 al 2008.