E’ stata fissata per il 3 giugno l’udienza preliminare in relazione alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Napoli nei confronti del carabinieri che il 5 settembre 2014, uccise il 17enne Davide Bifolco durante un inseguimento nel Rione Traiano a Napoli. L’ipotesi di reato per il militare è di omicidio colposo, aggravato dall’aver commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti a un pubblico servizio.
Il 5 settembre un giovane in sella al motorino con altri due amici passò davanti ad un posto di blocco senza fermarsi. I carabinieri li inseguirono fino a Fuorigrotta, dove l’uomo dell’Arma esplose il colpo che ferì il ragazzo al petto e lo uccise.
Secondo quanto riferito dalla Procura il carabiniere era impegnato nella ricerca del latitante Arturo Equabile, finito poi in manette il 18 settembre a Casoria e, quando i tre non si sono fermati al posto di blocco ha creduto che su quel mezzo viaggiasse il ricercato.
La morte del giovane scatenò manifestazioni e proteste, organizzate dagli abitanti del quartiere che scesero in strada più volte – e anche nei mesi successivi – per esprimere la loro contrarietà al gesto del carabiniere.