Sulla prima pagina del Dabiq, la rivista dello Stato Islamico, appaiono le foto di due prigionieri, un cinese ed un norvegese, quest’ultimo rapito lo scorso gennaio in Siria. I terroristi, sotto forma di pubblicità, commentano le foto dei due ostaggi spiegandone le caratteristiche, a partire dall’indirizzo dove vivono attualmente, al titolo di studio, fino al luogo e data di nascita.
Poi segue la scritta in cui i jihadisti raccontano che i prigionieri sono stati abbandonati dai propri governi, e chiunque voglia pagare per il loro riscatto può contattare il numero “+9647705648252”. Non viene specificato il prezzo ma viene precisato che si tratta di un’offerta “limitata nel tempo”.
Erna Solberg, primo ministro a Oslo ha confermato che un cittadino norvegese è stato catturato dall’Isis, ma ha ribadito che il Paese non pagherà alcun riscatto. “E’ stato rapito a inizio anno in Siria poco dopo il suo ingresso nel paese. Si tratta di una situazione “complicata”, ha aggiunto, sottolineando che l’obiettivo del governo di Oslo è di “riportare in salvo in Norvegia i nostri cittadini”.