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Covid-19, dalla Norvegia alla Spagna: l’Europa che azzarda la Fase 2

Il governo spagnolo prova una parziale riapertura, asili aperti in Norvegia. Ripartenza graduale anche in Austria e Repubblica Ceca

Qualcuno prova lo scatto in avanti. Compreso chi, fino a pochi giorni fa, versava ancora in stato di emergenza. Nella giornata di ieri era arrivato il mea culpa della Svezia, preoccupata dall’incremento dei contagi dopo il clamoroso ritardo nell’applicazione delle misure restrittive. Oggi, invece, nella vicina Norvegia si prova ad allargare la rete: da domani, infatti, Oslo e le altre città inizieranno a ripartire, con la riapertura delle scuole primarie e degli asili nido. Non torneranno invece, almeno per il momento, i dipendenti pubblici e privati, che proseguiranno lo smart working fino a che le acque non si saranno ulteriormente calmate. Via via, dopo le scuole, toccherà a parrucchieri e ristoranti, anche se resta il divieto di eventi pubblici almeno fino in estate. Stessa cosa anche in Danimarca, dove le procedure adottate saranno le stesse.

Slancio Spagna

Anche la Spagna prova lo strappo, dopo un mese di emergenza pressoché assoluta e un numero esorbitante di 17 mila vittime. La decrescita della curva dei contagi ha incoraggiato il governo a provare una parziale riapertura, allentando le misure restrittive e consentendo a molti lavoratori di tornare nei rispettivi luoghi di lavoro. Perlomeno coloro che non hanno la possibilità di lavorare in remoto. Una decisione che, come confermato dal premier Pedro Sanchez, è stata presa dopo la consultazione, da parte del governo, con un pool di esperti che avrebbe concesso il beneplacito alla ripartenza parziale. Per quanto riguarda negozi e bar, la chiusura perdurerà perlomeno fino al 26 aprile.

Austria, Rep. Ceca e Germania

Qualche concessione in più in Austria, dove a partire da domani riapriranno i negozi più piccoli e altre attività. Posticipata al primo maggio, invece, la riapertura degli esercizi commerciali più grandi e dei parrucchieri. Misure prolungate ulteriormente, invece, per bar e ristoranti, che resteranno chiusi perlomeno fino alla metà del mese di maggio. Resta in vigore, invece, l’obbligo di mascherine o, comunque, della protezione di naso e bocca nei luoghi più affollati. Ancora più lenta la vite in Repubblica Ceca, dove le persone sono tornate a praticare attività fisica all’aperto e, da domani, persino a viaggiare all’estero (con obbligo di quarantena al rientro). Restano gli stop, invece, in Germania: in attesa del punto previsto nei prossimi giorni, i divieti resteranno almeno fino al 19 aprile.

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