In America la Chiesa Metodista di Rocky Mount, in Virginia, ha usato uno spiazzo dietro la chiesa per realizzare un poligono di tiro. Considerando lo stretto legame tra la popolazione statunitense e l’uso di pistole e affini – è diffusa l’interpretazione pseudo-teologica secondo cui la Bibbia ordini che i fedeli possiedano un’arma – non ci sarebbe poi tanto da stupirsi; ciò che ha creato perplessità anche nella congregazione locale è il nome scelto per il suddetto “poligono parrocchiale”: “Nel nome di Gesù Cristo”. L’iniziativa in sé potrebbe apparire anche sensata, per quanto faccia specie il collegamento armi-religione. Il pastore aveva infatti inizialmente motivato la creazione del poligono spiegando che sarebbe servito ad aiutare i parrocchiani ad imparare qualcosa di più sulla sicurezza delle armi, specie per quelli che ne possedevano – presumibilmente la maggioranza – una che…ma non sapevano come usarla!
Il “poligono benedetto da Cristo”, però, si sarebbe presto trasformato in uno spazio per patiti di armi e caccia, creando malumori all’interno della parrocchia tra i fedeli di “vecchio stampo”. Il pastore, a questo punto, invece che schierarsi con la vecchia guardia e allontanare i più facinorosi ricordando loro che la parrocchia non è un club di caccia, avrebbe supportato la “mutazione” perché attirerebbe nuovi membri al suo ovile. “Abbiamo cercato idee diverse per aiutare la nostra chiesa a crescere – ha osservato – e abbiamo pensato che questo sarebbe stato un ministero decisamente unico da offrire alla comunità”. Non è però riuscito a trovare una motivazione valida all’utilizzo quanto meno inappropriato del nome di Cristo – notoriamente un pacifista – per un poligono di tiro.